Articolo: La gestione delle diverse tipologie di partecipanti ad un corso di formazione

Corso di formazione

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Articolo tratto dal libro di Gianluca Gambirasio: "Formazione formatori: emergere con i risultati dalla giungla della formazione aziendale", FrancoAngeli, 2009.

La gestione delle diverse tipologie di partecipanti ad un corso di formazione: il polemico, il killer occulto, l’assente, il logorroico, l’indisciplinato, l’arrivato e il partecipante ideale

«E' più facile deviare il corso di un fiume o spianare una montagna che cambiare l'animo di un uomo». Proverbio cinese

L’eterogeneità di un gruppo può essere dovuta a svariati fattori: ruolo, azienda di appartenenza, età, livello di conoscenze sull’argomento, cultura, convinzioni politiche e/o religiose, stile di relazione, esperienza lavorativa. Occorre trasformare l’eterogeneità del gruppo in una preziosa risorsa per lavorare insieme sugli obiettivi del corso facendo tesoro della diversa ricchezza di esperienze e di punti di vista dell’aula.

Gestione delle diverse tipologie di partecipanti

 

Per quanto riguarda la modalità di partecipazione al corso possiamo individuare alcuni stili:

  • il polemico: tende a fare polemica e a voler contraddire le posizioni espresse dal trainer. Occorre al massimo evitare di entrare in polemica con lui (è tra l’altro quello che vuole). Farlo esprimere fino in fondo, non interromperlo, incoraggiarlo e chiedere anche agli altri di esprimere la loro opinione in merito. Fare utilizzo di dati e fatti oggettivi per ridurre al massimo l’area delle opinioni. Non voler imporre le nostre opinioni / convinzioni ma cercare di presentarle e confrontarle con quelle anche diverse dei partecipanti. Non esistono regole assolute e/o facili bacchette magiche. Proponiamo ogni nostro consiglio / strumento come un’alternativa che ognuno può liberamente confrontare con la propria esperienza e decidere se farne tesoro o meno. L’obiettivo è che alla fine del corso ogni partecipante abbia trovato due o tre dettagli in cui è convinto e su cui desidera impegnarsi. Quando capita di incontrare un partecipante molto ostile, conviene capirne le motivazioni parlando in privato e in maniera diretta con lui in occasione del primo break. In tale occasione avremo spesso modo di scoprire una persona molto diversa.
  • il killer occulto: all’apparenza sembra che tutto vada bene mentre in realtà non apprezza nulla di quanto viene fatto ed ogni occasione è buona per parlar male del corso, ma sempre alle spalle del trainer. Accorgersi per tempo della sua presenza e fargli tirar fuori il suo malessere direttamente in aula e/o ad un break avvicinandosi a lui. Se esistono delle criticità è sempre meglio farle emergere per poi poterle affrontare rispetto a far finta di nulla.
  • l’assente: non parla, non interviene mai, non fa’ domande. Cercare di coinvolgerlo attraverso domande, dargli un ruolo durante un’esercitazione, mantenere un contatto visivo. Non dimenticarsi di lui, incoraggiarlo nel prendere parte al corso.
  • il logorroico: continua ad intervenire cercando di monopolizzare il dialogo. Rispondere in forma sintetica alle sue domande. Stopparlo (in buon modo) per lasciar spazio anche agli altri di intervenire. Imporre la regola che i volontari nelle esercitazioni devono sempre essere diversi. Non lasciargli troppo spazio altrimenti rischiamo di farci portare fuori strada e non riuscire a mantenere il giusto ritmo per il raggiungimento degli obiettivi del corso.
  • l’indisciplinato: tiene il cellulare acceso, arriva in ritardo, prolunga le pause, si fa i fatti suoi durante le esercitazioni, ecc. Non fare finta di niente in quanto rischieremmo di perdere il controllo del gruppo.
  • l’arrivato: assume l’atteggiamento del “non ho più nulla da imparare”. Cogliere la sfida e dimostrargli con i fatti la qualità del corso. Chiedergli la cortesia di sospendere il giudizio sul corso fino al suo termine (così come per valutare un film occorre prima vederlo tutto) partecipando e condividendo con noi la sua esperienza. Alla fine del corso non dimentichiamoci di ascoltare la sua valutazione su quanto fatto.
  • il partecipante ideale: è molto competente e preparato, partecipa attivamente ed è pure simpatico. Accettare di buon grado il suo contributo evitando però di focalizzare la nostra attenzione solo su di lui, trascurando il resto dei partecipanti.

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