Eliminare gli alibi: “faber est suae quisque fortunae”

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Eliminare gli alibi: “faber est suae quisque fortunae”

Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla
Martin Luther King
Un alibi è rappresentato dall’attribuire la causa di un insuccesso ad un fattore esterno non sotto il nostro controllo. Rappresenta una scusa, una giustificazione a qualcosa che non è andato nel verso giusto.
È molto più facile addossare la colpa di una disfatta a qualcosa che non dipende da noi, rispetto a chiederci cosa avremmo potuto fare di diverso per ottenere un risultato migliore.
Ricorrere agli alibi rischia di far diminuire la nostra motivazione nello svolgere le attività. Abituarsi a non trovare mai alibi nelle sconfitte è un ottimo modo per pretendere sempre il massimo da noi stessi.

Anche Albert Einstein, Marie Curie, Galileo Galilei, Dante Alighieri hanno avuto a disposizione giornate di 24 ore eppure sono riusciti a raggiungere risultati prestigiosi. La causa di mancati obiettivi non va ricercata nella carenza di tempo avuto a disposizione ma nel come si sono scelte ed effettuate le attività.
Non abbiamo bisogno di più tempo, ma di utilizzarlo nel modo migliore. Per ricavare di più dal nostro tempo possiamo imparare a vivere “qui” ed “ora” per dare più valore al nostro tempo e di conseguenza alla nostra Vita.

Mi ricordo di un aneddoto che mi fu raccontato durante un corso di formazione. C’erano due fratelli, molto simili fisicamente ma molto diversi caratterialmente. La loro famiglia di origine era povera e con diverse problematiche. Il padre era alcolizzato e disoccupato, la madre era scappata da casa e vivevano nella più assoluta miseria. Non ancora compiuti i dieci anni entrambi i fratelli vennero affidati ai servizi sociali.

Una volta diventati adulti, uno dei due fratelli divenne un noto professore universitario, con un felice matrimonio e due figli (di cui uno adottato). Visse molto serenamente e si dedicò anche a numerose attività di volontariato per le persone meno fortunate della propria città. Suo fratello invece finì diverse volte in carcere per rapina a mano armata e per associazione a delinquere e diventò anche un tossicodipendente.

Uno psicologo volle studiare il caso di questi due fratelli con la stessa origine ma con due destini così profondamente diversi. Di fronte alla domanda “Come mai hai fatto tutto questo nella vita?” entrambi i fratelli risposero nello stesso modo: “Con una famiglia di origine come la mia, cosa avrei potuto fare di diverso nella vita”.
Dobbiamo essere convinti che non esistono fallimenti ma solo risultati. Fallimento e disfatta sono solo etichette che noi diamo alle situazioni in cui non abbiamo conseguito gli obiettivi sperati. Quando però noi utilizziamo questi episodi come opportunità di apprendimento, esse diventano occasioni per acquisire maggiore consapevolezza ed esperienza, ed aumentiamo così notevolmente le nostre possibilità di successo per le sfide del futuro.

Mantenere un atteggiamento positivo significa sviluppare la disposizione mentale su ciò che avviene, o più semplicemente il modo di vedere le cose.

Esercizio: Una giornata sfortunata

Trova almeno dieci aspetti positivi alla seguente vicenda.
“Come tutti i giorni, Mario Verdello si alza per andare a prendere l’autobus per recarsi al lavoro. Dopo un vana attesa di oltre mezz’ora decide di tornare a casa per prendere l’auto. La macchina non parte. Sale allora in casa per avvisare la moglie dell’accaduto e la scopre a letto con il suo migliore amico.

A questo punto prende la bicicletta per recarsi al lavoro (15 km) dove arriva con un ritardo di oltre 2 ore e tutto trafelato. Quella mattinata era tra l’altro previsto un importante incontro con giornalisti provenienti da tutta Italia che è stato di conseguenza annullato all’ultimo minuto. Il suo capo è su tutte le furie e lo licenzia...”

Aspetti positivi:
1.
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4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.

Un aneddoto che mi piace molto racconta la vicenda di due gemelli: uno molto positivo, l’altro molto pessimista. I genitori, preoccupati dalla marcata differenza di carattere, decidono di rivolgersi ad uno pediatra per avere qualche consiglio. L’esperto suggerisce di dare, in occasione del loro compleanno, un messaggio molto positivo al bambino pessimista e un messaggio molto negativo al bambino ottimista con lo scopo di riequilibrare i loro atteggiamenti.

Arriva finalmente il giorno del compleanno e, come suggerito dall’esperto, i genitori fanno trovare nella stanza del bambino pessimista, giochi bellissimi e costosissimi: l’ultimo modello di consolle dei videogiochi con oltre cento giochi diversi, il pallone originale dei mondiali di calcio, un vassoio gigante di dolciumi, una minimoto e così via. Il bambino entra nella sua camera da letto e dopo aver visto i giochi scoppia a piangere: “Sono più belli i videogiochi di Michele...”, “Preferivo una bicicletta da corsa...”, “Ma i dolci me li mangia poi anche Corrado...”, “Che brutto colore ha la minimoto...” I genitori iniziano a preoccuparsi, in quanto sul figlio pessimista il risultato è stato esattamente l’opposto di quanto da loro sperato.

A questo punto tocca al bambino ottimista entrare nella sua stanza per scoprire il suo regalo: una scatola con dello sterco di cavallo... Il bambino dopo aver visto la scatola, con un grande sorriso guarda i suoi genitori ed esclama: “Voi due non mi fregate, con tutto questo sterco di cavallo da qualche parte dovrà esserci un cavallino!”.

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