L'ancoraggio in se stessi

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L'ancoraggio in se stessi


Il sociologo Anthony Giddens scrisse qualche anno fa il saggio Runaway World.

How Globalization is reshaping our lives 4 – Il mondo che fugge.

Come la globalizzazione sta rimodellando le nostre vite.

Il titolo dell’opera è emblematico dello scenario sociale ed economico in cui stiamo vivendo ormai da diversi anni.

L’immagine di un mondo che fugge risucchiando vorticosamente dietro di sé le vite delle persone e delle nazioni di tutto il mondo, rappresenta una tipica icona dell’ era contemporanea.

Nuovi rischi e nuove incertezze si alternano o si sovrappongono a nuove opportunità e nuove scoperte, come del resto in ogni epoca dell’umanità ma con una differenza cruciale rispetto al passato: oggi ogni persona sulla Terra ne è profondamente consapevole, nessuno può “far finta di nulla” o ritenersi escluso dalla globalizzazione.

Per la prima volta nella storia, il destino del nostro pianeta è letteralmente nelle mani di ogni singolo individuo dal momento che inquinare, sporcare, sprecare, distruggere sono comportamenti attuati, in misura ovviamente variabile, da ognuno di noi.

In sintesi, per dirla con Herman Josef Abs, neanche il futuro è più quello di una volta!

L'ancoraggio in se stessi

 

Oppure, “Il passato della Pubblica Amministrazione non ha più futuro” (Forum PA, Roma 2007).

La complessità è dunque all’ordine del giorno e le certezze, in questo senso, le possiamo trovare soltanto dentro di noi.

È necessario configurare un sistema psicologico di ancoraggio interno per essere pienamente “centrati in se stessi” durante la gestione di momenti critici e/ cambiamenti potenzialmente destabilizzanti, come ad esempio un mancato raggiungimento di un obiettivo personale, un fallimento in un rapporto affettivo o la perdita di un lavoro.

Essere centrati in se stessi – in termini di autostima, calma e lucidità di pensiero – è molto diverso dall’essere centrati su se stessi – espressione di egoismo, narcisismo ed autoreferenzialità.

Le persone che nel tempo diventano abili nell’applicare la tecnica dell’ancoraggio in se stessi, nelle situazioni di criticità, sviluppano tutto il loro potenziale nell’ affrontare e risolvere i problemi, nel rafforzare l’autostima e nel rendere il proprio equilibrio interiore refrattario alla negatività emanata da certe persone e/o insita in alcune circostanze indesiderate.

Senza la capacità di ancorarsi in se stesse, le persone si ritrovano in balia degli eventi o “vanno avanti per inerzia”.

Come ci ricorda il nostro poeta Salvatore Quasimodo, “È forse l’inerzia il nostro male peggiore”.

4 Profile Books, London, 1999.

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