Cambiare identita' sessuale

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Cambiare identita' sessuale

Nella sua opera L’uomo in rivolta, lo scrittore Albert Camus afferma: “L’uomo è la sola creatura che si rifiuta di essere ciò che è”.

La società contemporanea sta vivendo un’epoca di tale confusione sui ruoli e sulle identità sessuali come mai era successo nella storia.

In particolare, negli ultimi decenni, il numero di persone che hanno cambiato sesso, fisicamente e/o mentalmente, è aumentato in modo incredibile.

Il micidiale serial killer del film Il silenzio degli innocenti è un travestito con l’ossessione del cambiamento.

L’indizio che porterà l’FBI sulle sue tracce è un bozzolo di lepidottero – “testa di morto” – che il personaggio inserisce nella gola delle sue vittime e che sta a simboleggiare, nella sua perversa immaginazione, il piacere del cambiamento maniacale.

Nella trasmissione televisiva “Anno Zero” del 10 maggio 2007, condotta da Michele Santoro e dedicata al dibattito sulla famiglia, PACS e DICO, tra gli ospiti era presente una persona che, dopo circa otto anni di matrimonio, da uomo diventa donna rimanendo sposato(a) con sua moglie.

Tuttavia, l’aspetto della faccenda che più mi colpisce è il fatto che “lei” afferma tranquillamente che i suoi due figli, “Non hanno nessun tipo di problema, né a casa, né a scuola”.

Inoltre, mi ha lasciato molto perplesso il fatto che, durante la trasmissione, nessuno abbia approfondito più di tanto il senso di questo tipo di “normalità”.

Mi sarebbe proprio piaciuto incontrarli questi figli “senza problemi”.

I ragazzi di oggi stanno crescendo con modelli culturali e sociali fortemente caratterizzati da ambiguità e caos.

L’aspetto più drammatico è che tali modelli vengono amplificati come al solito dai media che fanno passare tutto come “normale”.

La nostra è una società “normalizzatrice”, nel senso che i messaggi inviati alle persone sono del tipo:

  •  “Va bene tutto, qual è il problema?”
  •  “È lecito fare/provare/sperimentare tutto in età sempre più precoci.”
  • “È normale che molti uomini vadano con i travestiti che si prostituiscono.”
  • “Stravolgete pure la natura, tanto nessuno vi dirà mai nulla” – non
    solo a livello sessuale ma anche in senso genetico ed ambientale.
Cambiare identita' sessuale

Probabilmente non è un caso se oggi, nel Parlamento italiano, un onorevole è un travestito.

Un chiaro segno dei tempi...

La questione non si pone tanto in termini morali o religiosi, quanto piuttosto puramente psicologici.

L’ambivalenza conduce di solito alla schizofrenia, la libertà senza regole e/o se non ispirata dai principi “imposti” dalla natura, degenera presto nel libertinaggio più sfrenato.

Il principio di natura stabilisce, ad esempio, che l’essere umano nasce dall’unione del maschio con la femmina e tale principio preesiste a tutte le culture e a tutte le istituzioni sociali.

E poi, se la natura ha stabilito che ci fosse nella femmina anche una menopausa, ci sarà pure un valido motivo!

Solo dopo avere considerato opportunamente il principio di natura – che sta per: “La vita, cari esseri umani, funziona così” –, le Istituzioni sociali devono stabilire delle regole secondo il principio della filosofia giuridica che afferma:

“La legge deve essere fatta per l’uomo, non l’uomo per la legge”.

Questo significa che la legge, prima di essere formulata, deve tener conto di ciò che è bene o male per l’uomo considerato nella sua molteplice essenza e non imporre semplicemente dei vincoli o rimanere un’astrazione distante dalla realtà.

In Italia, per le coppie eterosessuali di fatto, lo strumento normativo per regolarizzare l’unione in senso laico esiste già e si chiama matrimonio civile.

Quello che manca e che andrebbe introdotto nel nostro Paese è il matrimonio tra coppie omosessuali dichiarate ma con il divieto assoluto di adottare e crescere dei figli – sempre per rispettare il principio di natura che vuole che un figlio riceva cure parentali da genitori eterosessuali e che comunque abbia il diritto di scegliere liberamente la sua inclinazione sessuale senza che questa gli venga “imposta” crescendo in un modello di coppia gay.

Riguardo invece altre tipologie di unioni – come ad esempio, la badante ventenne con l’anziano pensionato, due amici o due parenti che convivono – lo Stato non può normare tutti i rapporti interpersonali di convivenza!

In questi casi, la questione non è né morale, né religiosa e tanto meno psicologica: è semplicemente economica.

Vi immaginate cosa accadrebbe alla spesa pubblica se la badante ventenne fruisse della pensione di reversibilità del pensionato per il resto della sua vita?

Già ora il sistema pensionistico versa in gravi condizioni, con la normazione di altri rapporti interpersonali esploderebbe annientandoci tutti.

La soluzione?

Buon senso e generosità giocati a livello privato, senza pesare sulla collettività.

In sintesi, riconosco come inclinazione “naturale” molto di più l’omosessualità che il travestitismo.

Tranne i rari casi in cui una persona può avere seri problemi di dosaggi e squilibri ormonali, tutto il resto merita una seria e profonda riflessione, rafforzata dall’iniziativa di qualche personaggio istituzionale che finalmente affermi in pubblico:

“Attenzione signori, forse non è così normale che...”.

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