La paura di Dorian Gray

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La paura di Dorian Gray

Dorian Gray è il celebre personaggio del romanzo noir di Oscar Wilde che rimane giovane mentre il ritratto che lo raffigura invecchia al suo posto.

Magari anche a noi piacerebbe tenere in soffitta o nel ripostiglio un magico dipinto che si sobbarchi in nostra vece il peso dell’età che avanza, lasciandoci per sempre giovani.

Mi dispiace scriverlo ma il quadro dell’eterna giovinezza non è disponibile!

In compenso, esiste una moltitudine di industrie cosmetiche che fatturano miliardi di dollari promettendo il miracolo di “fermare il tempo”.

Creme “anti età”, antirughe, prodotti ringiovanenti, vengono venduti a milioni di donne e uomini che mal sopportano il rude, e tuttavia naturale, passaggio dell’aratro del tempo.

Guardando certi spot televisivi o leggendo alcune pubblicità sui giornali, non so se ridere per l’involontaria comicità degli slogan – tipo:

“Con il prodotto XY è vietato invecchiare!” – oppure piangere pensando a tutte le persone che ci credono veramente.

In ogni caso, la paura di invecchiare viene da lontano, molto probabilmente perché associata al fatto di costituire il lento preludio della morte.

Seneca sosteneva che “Senectus ipsa morbus est”: la vecchiaia stessa è una malattia.

Hermann Hess, nel suo meraviglioso Siddharta, ci offre una toccante descrizione psicologica di questa paura: “La stanchezza stava scritta sul bel viso di Kamala, stanchezza d’un lungo cammino, senz’alcuna meta piacevole, stanchezza e minaccia di appassimento incipiente, e una paura segreta, non ancora espressa, forse non ancora consapevole: paura dell’età, paura dell’autunno, paura del dover morire”.

Tuttavia, voler resistere all’invecchiamento è come pensare di impedire ad una goccia d’acqua di asciugarsi.

Credo che “Diventare anziani senza diventare vecchi” rappresenti, per tutti noi, un importante obiettivo da raggiungere.

La paura di Dorian Gray

 

Ci accorgeremo di averlo raggiunto quando avremo sviluppato la capacità di cogliere il sapore e le caratteristiche peculiari di ogni età della vita, senza rimpiangere nulla o avere aspettative troppo elevate nei confronti della nostra stessa vita.

Per centrarlo opportunamente, bisogna mantenere integro quel nucleo profondo di gioia vitale e di curiosità riposto nell’intimo di ognuno di noi.

Non è quindi una questione di creme o di lifting.

Sfortunatamente, solo poche persone riescono a conservare integra la loro bella energia anche in età avanzata.

La maggior parte delle persone invecchia semplicemente perché “si sente vecchia” ovvero prova quella tragica sensazione di non poter essere utile a nessuno, nemmeno a se stessi.

Totò esclamerebbe: “E che diamine, lei è affetto da pessimismo senile!” (nel film: La banda degli onesti).

In definitiva, credo che accettare serenamente l’evolversi della vita e l’ineluttabilità del suo epilogo sia prova di grande saggezza.

Mentre alcuni scienziati studiano il modo per “allungare la vita”, qualcuno dispone il congelamento post mortem del proprio corpo in attesa che un giorno possa essere scoperto il segreto della vita e venire quindi resuscitato.

Mi auguro che quel giorno non arrivi mai.

Secondo me, il fascino dell’esistenza risiede proprio nel suo fitto mistero – nel senso etimologico di “ciò che non può essere detto, rivelato” – e nella sua finitezza.

E poi immaginatevi il crack del sistema pensionistico, già in crisi adesso che siamo ancora dei “mortali normali”!

La paura di invecchiare è dunque un falso problema.

Se le persone pensassero a divertirsi di più, a relazionarsi con gli altri in modo più efficace, a sviluppare creatività e a godere maggiormente della vita in generale e della natura – non esistono solo il lavoro ed i soldi –, si sentirebbero meno ansiose ed inquiete nei confronti dei cambiamenti d’età.

Sono d’accordo con la Rita Levi Montalcini quando afferma: “Non bisogna aggiungere anni alla vita ma vita agli anni”.

Come dire che, al di là del numero di anni che una persona vive, è di gran lunga più importante considerare il come li ha vissuti, la qualità complessiva della sua vita.

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