L'efficacia comunicativa

Corso di formazione

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L'efficacia comunicativa

L'approfondimento sul tema dell'efficacia comunicativa si articola in quattro punti chiave:

  • il primo punto definisce l'efficacia comunicativa;
  • il secondo punto ci illustra cinque principi più 1 rispetto ai quali possiamo essere efficaci nella comunicazione;
  • il terzo punto chiave ci descrive la regola d'oro dell'efficacia comunicativa;
  • il quarto punto chiave è una domanda: quand'è che siamo convincenti come comunicatori'

Bene partiamo con il primo punto: definizione di efficacia comunicativa.

E' quando il mio interlocutore o i miei interlocutori comprendono esattamente lo stesso messaggio che io volevo trasmettere.

Questa è la base dell'efficacia comunicativa, oggi aggiungiamo un importante elemento che è quello del valore della comunicazione quindi riesco a utilizzare il contenuto, l'informazione che ho ricevuto perché l'ho compresa e quindi riesco a metterla in pratica o comunque riesco a utilizzarla in termini di riflessione o di significati da approfondire.

Sarò efficace quando il mio interlocutore mi dirà che ha compreso quello che volevo trasmettere.

Il secondo punto: cinque principi più uno. I cinque principi sono un'applicazione della comunicazione efficace.

Una sequenza che noi possiamo utilizzare per renderla appunto efficace:

  • primo principio farsi accettare. Partiamo da un rapporto, dalla relazione, dalla capacità di entrare in sintonia con gli interlocutori e quindi di stabilire il buon feeling della comunicazione. E' la base del rapporto.
  • il secondo principio è farsi ascoltare. Sono interessante per i miei interlocutori, i miei stimoli. Nei contenuti la mia argomentazione quanto aggancia il mio interlocutore. Facciamo degli esempi: se io sono un venditore, quanto riesco a farmi ascoltare dal mio Cliente. Se sono un manager quanto riesco a farmi ascoltare dai miei collaboratori durante una riunione, durante un meeting, durante un feedback sui comportamenti o semplicemente se stiamo lanciando un'idea da far coltivare all'interno del gruppo quindi quanto siamo riusciti a farci ascoltare.
  • terzo principio farsi capire quanto siamo bravi nell'esser chiari, nel riuscire a farci comprendere dall'interlocutore. Ecco un esempio che mi viene è spiegare per esempio al nostro Cliente i tecnicismi dell'offerta commerciale o per un manager può significare esser molto chiaro rispetto alle linee guida di un progetto oppure anche alla definizione
    stessa dell'obiettivo assegnato. Per un relatore, per un formatore, per un insegnante questo terzo principio farsi capire risulta veramente essenziale.
  • quarto principio di questo percorso della comunicazione è farsi ricordare. Quanto rimane ai nostri interlocutori del messaggio che abbiamo trasmesso, del contenuto che abbiamo comunicato. Più riesco ad essere chiaro più il mio interlocutore riesce a ricordare anche quello che ho detto. Chiaro e naturalmente interessante e stimolante quindi con degli input utili per il mio interlocutore;
  • il quinto principio è farsi seguire, farsi seguire significa nell'azione successiva la comunicazione. Se abbiamo dato un feedback al collaboratore come responsabile, mi interessa che poi quel collaboratore lo metta in pratica, se ho assegnato un obiettivo al mio gruppo di lavoro farsi seguire vuol dire che il gruppo di lavoro ha compreso, ha accettato quindi aderito all'obiettivo e quindi ci segue nell'azione. Per un formatore farsi seguire vuol dire che i partecipanti metteranno in pratica o comunque l'apprendimento risulterà utile per i partecipanti e quindi farsi seguire è il quinto principio della comunicazione efficace.
  • il sesto principio valido soprattutto in alcuni casi: farsi scegliere. Sto sostenendo un colloquio di selezione quindi obiettivo è farsi scegliere, farmi selezionare mi sto presentando per la prima volta ad un Cliente, il mio obiettivo è farmi scegliere, mi sto presentando per la prima volta ad un gruppo di lavoro il mio obiettivo è farmi scegliere.

Terzo punto chiave del nostro approfondimento: la regola delle tre C.

L'efficacia comunicativa

 

Una comunicazione sarà efficace quando è:

  • Chiara
  • Concisa
  • Completa

Chiara perché è molto comprensibile, molto fruibile, semplificata ad uso dell'interlocutore.

Concisa, sintesi efficaci, abituiamoci alla sintesi del pensiero nel parlare e nello scrivere anche questa regola delle tre C vale anche e oggi soprattutto nella comunicazione scritta.

Completa, abbiamo detto tutto, il quadro informativo è completo rispetto a quello che volevo dire sì, beh la nostra comunicazione è chiara, concisa e completa.

Il quarto punto chiave del nostro approfondimento: quando è che siamo convincenti rispetto all'interlocutore? Siamo convincenti quando siamo credibili e competenti.

Credibili perché ispiriamo fiducia al nostro interlocutore o ai nostri interlocutori.

La percezione è positiva a partire dal farsi accettare quindi dalla relazione dAlla capacità di sintonia.

La stima è poi fondata sulle competenze, i nostri interlocutori ci percepiscono convincenti perché gli arriva la nostra competenza o le nostre competenze giocate in quel momento attraverso la comunicazione.

Bene quindi i 4 punti chiave del nostro approfondimento sulla comunicazione efficace, ripetiamolo dal primo la definizione di comunicazione efficace è quando l'altro comprende esattamente il messaggio che volevo inviare.

Il secondo punto sono i cinque principi più uno dell'efficacia comunicativa:

  • farsi accettare
  • farsi ascoltare
  • farsi capire
  • farsi ricordare
  • farsi seguire
  • farsi scegliere

La regola d'oro della comunicazione efficace: la regola delle tre c

  • Chiara
  • Concisa
  • Completa

Quando saremo convincenti?

Quando gli interlocutori ci scriveranno, si ispirano a noi quindi credibilità e competenza, comunicazione efficace e quindi vuol dire che influenzare gli altri vuol dire insieme con gli altri con i nostri interlocutori costruire il valore della comunicazione.

Un valore che è di tipo pratico utilizzi applicazioni e di tipo riflessivo significati approfondimenti.

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