Ognuno ha i collaboratori che si merita: eliminare gli alibi

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Ognuno ha i collaboratori che si merita: eliminare gli alibi

«Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla» M.L.King

Un alibi è rappresentato dall’attribuire la causa di un insuccesso ad un fattore esterno non sotto il tuo controllo. Rappresenta una scusa, una giustificazione a qualcosa che non è andato nel verso giusto.

È molto più facile addossare la colpa di una disfatta a qualcosa che non dipende da te, rispetto a chiederti cosa avresti potuto fare di diverso per ottenere un risultato migliore.

Ricorrere agli alibi rischia di far diminuire la tua motivazione nello svolgere le attività. Abituarsi a non trovare mai alibi nelle sconfitte è un ottimo modo per pretendere sempre il massimo da te stesso e aumentare il tuo potere di influenzare la realtà.

La battuta di un famoso film diceva: “più potere comporta più responsabilità”… Per noi vale anche l’inverso: più ti assumi responsabilità, più aumenti il tuo potere di guidare te stesso e gli altri verso obiettivi e risultati desiderati.

Un aneddoto che utilizziamo a volte nei nostri corsi di formazione riguarda due fratelli, molto simili fisicamente ma molto diversi caratterialmente. La loro famiglia di origine era povera e con diverse problematiche.

Il padre era alcolizzato e disoccupato, la madre era scappata da casa e vivevano nella più assoluta miseria. Non ancora compiuti i dieci anni entrambi i fratelli vennero affidati ai servizi sociali.

Una volta diventati adulti, uno dei due fratelli divenne un noto professore universitario, con un felice matrimonio e due figli (di cui uno adottato). Visse molto serenamente e si dedicò anche a numerose attività di volontariato per le persone meno fortunate della propria città.

Suo fratello invece finì diverse volte in carcere per rapina a mano armata e per associazione a delinquere e diventò anche un tossicodipendente. Uno psicologo volle studiare il caso di questi due fratelli con la stessa origine ma con due destini così profondamente diversi.

Di fronte alla domanda “Come mai hai fatto tutto questo nella vita?” entrambi i fratelli risposero nello stesso modo: “Con una famiglia di origine come la mia, cosa avrei potuto fare di diverso nella vita”.

Eliminare gli alibi

 

Troppo facile per un manager scaricare la colpa sui propri collaboratori, lamentandosi in modo sterile della loro poca motivazione, della loro scarsa competenza, voglia di lavorare e/o altro. Il manager cosa ha fatto e cosa fa per migliorare la situazione?

Lo Stra-Manager deve concentrare il 100% dei propri sforzi per mettere in atto le azioni che ritiene maggiormente efficaci per migliorare la motivazione e l’impegno dei propri collaboratori.

Uno Stra-Manager miracoli non li può fare ma sicuramente mano a mano che i mesi passano deve riscontrare in ognuno dei componenti del proprio team dei miglioramenti rispetto al passato.

Lungi dall’utopia di avere un team di lavoro perfetto (la perfezione non esiste e non è quindi mai raggiungibile), lo Stra-Manager ha l’obbligo di riuscire nel tempo a creare le condizioni tali per cui ogni singola persona e l’intero team di lavoro riesca a conseguire risultati via via più ambiziosi e migliorare costantemente.

All’interno del team lo Stra-Manager avrà personalità e potenzialità molto differenti tra di loro: dal super motivato ad alto potenziale all’oppositore cronico. Sta allo Stra-Manager trovare con ogni singola persona la strada giusta per riuscire a farla rendere di più e motivarla per il bene del collaboratore, del team e dell’azienda.

Nel medio / lungo periodo vige la regola che “ognuno ha i collaboratori che si merita”. La responsabilità dei risultati raggiunti dal team di lavoro è sempre e comunque solo dello Stra-

Manager che gestisce il team! Abituiamoci a non cercare scuse e/o attenuanti nel ruolo manageriale di Direzione e coinvolgimento del nostro team di lavoro. Vale ovviamente anche la regola contraria nel medio / lungo periodo: “ognuno ha il capo che si merita”.

Se una persona ritiene che il proprio capo e/o l’azienda per cui lavora non lo meritano, deve avere il coraggio di cambiare o quanto meno la dignità di non lamentarsi sterilmente…

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