PROGETTO Everesting 34561 METRI D+

Corso di formazione

Everesting Lizzola


 

Da Progetto a Risultato!

Riportiamo di seguito i post a caldo dei 4 matti che hanno trasformato il Progetto dei 34561 metri di dislivello positivo nel risultato di 36.059 metri effettivi realizzati nell'arco di 24 ore.

Gianluca Gambirasio

 

Un week end indimenticabile! (post di Gianluca Gambirasio su FB)

E' da tutta la mattina che mi sento carico emozionato e felice di aver vissuto un'esperienza come il "Progetto Everesting 34561 Skialp Team".

Era da molti anni che mi balenava per la testa l'idea di mettermi un giorno intero su una pista da sci (dove si riesce ad andare alla massima velocità possibile) e andare su e giù fino allo sfinimento.

Nel 2022 l'amico e avvocato di fiducia Flavio Saltarelli mi propone l'idea di fare insieme un Everesting e senza pensarci un secondo l'accetto al volo.

Fare gare di scialpinismo e/o risalire lungo i tracciati dei comprensori scialpinistici non è una cosa che mi diverte, ma l'idea di sfidare me stesso e i miei limiti in un'esperienza che porta ad estremizzare ogni dettaglio al contrario mi entusiasma!

Già la preparazione del progetto è stato un viaggio bellissimo:
- videocall periodiche dei 4 matti per prendere decisioni e progettare ogni dettaglio, 2 sopralluoghi a Lizzola (uno di team e uno da solo pochi giorni prima del via);
- allenarsi duramente e con continuità nonostante la penuria di neve (63 gite di scialpinismo con più di 90.000 metri di dislivello);
- preparazione attrezzatura e cibo da portare con se. Sono arrivato ad esempio a togliere la serigrafia degli sci per arrivare a risparmiare 30 grammi di peso, a tagliare e limare con il flessibile le lamine degli SkiTrab Gara Aero da sassi che avrei usato durante il progetto ben sapendo che le piste erano ormai al limite con molti sassi da affrontare. Ho passato tutta la giornata del 24 marzo a preparare i materiali: ho portato con me 4 paia di sci, 4 paia di scarponi, 5 paia di pelli di foca, 1 valigia piena di abbigliamento per essere pronto ad affrontare qualsiasi situazione climatica, 3 luci frontali, 1 valigia piena di cibo e di bevande, 4 paia di bastoncini, ecc. ecc. ecc.

Per non parlare poi del week end magico del 25-26 marzo 2023 che resterà per sempre nei miei ricordi e nel cuore.

La notte della vigilia non poteva andare peggio di così... Vado a letto alle 22.30 e alle 00.30 sono già sveglio e non riesco più a prendere sonno... Nel frattempo arriva anche un forte mal di testa che mi costringe a prendere una pastiglia (in un anno al massimo prendo 4-5 pastiglie per il mal di testa). Ciliegina sulla torta anche 2 scariche di dissenteria che non aiutano a mantenere le energie. Mi alzo per fare la colazione che era stata progettata con un bel piatto di pastasciutta ed invece ho lo stomaco bloccato e riesco a mala pena a bere qualche sorso di caffè e latte e un biscotto. Non nego che c'è stato un attimo in cui ho seriamente pensato di gettare la spugna... Tra me e me ho pensato "Stai per affrontare una fatica incredibile e non hai dormito e non riesci nemmeno a fare colazione". Ho avuto la fortuna di fare la colazione con i miei figli che stavano per andare a scuola. Grazie ai loro incitamenti e soprattutto all'aver pensato "Ma che caspita sto pensando!!! Hai 3 figli, è da mesi che ti stai preparando e adesso cosa vuoi fare??? Mollare senza nemmeno provarci... Che caspita di genitore vuoi essere! Non puoi dire ai tuoi figli che non bisogna mai mollare e crederci fino all'ultimo e poi per così poco pensi tu a mollare". Un'altra cosa che mi è molto servita è stato il pensare alle Ultra Marathon in cui gli atleti sono impegnati a gare di più giorni in cui fanno dei brevissimi microsonni. Mi sono bastati questi 2 pensieri per tornare il solito Gianluca e di colpo riavere il serbatoio della motivazione a pieno carico!!! Ho ribaltato il problema del mancato sonno e della mancata colazione in energia motivazionale: "Sarà ancora più Bello e divertente riuscire a farcela nonostante una vigilia che peggio di così non poteva andare!!!".

Arrivo a Lizzola e prendo una delle prime seggiovie alle 8.30 per salire e preparare il tutto. Allestisco il nostro campo base alla partenza della funivia che porta al Rifugio Mirtillo.

Alle 10.45 decido di partire da solo ed in anticipo rispetto ai miei 3 soci matti!
La scelta è nata dalla considerazione che le piste erano agli sgoccioli della stagione e che la notte sarebbe stata molto difficile e complessa a causa del ghiaccio / marmo e ai tanti sassi e ciuffi d'erba. Fin verso le 17.00 sono stato un "assatanato" salivo e scendevo come se non ci fosse un domani, facendo dei cambi pelli riempendo la bocca a più non posso di cioccolato, frutta secca, focaccia, pizza, brioche, banane, ecc. trangugiando il tutto insieme con abbondanti sorsi di bevanda energetica, acqua, te, ecc. Alla fine avrò bevuto come minimo 12 litri e mangiato uno sproposito di calorie... Ho deciso di non usare barrette e gel energetici perché volevo che anche il mangiare fosse una festa e un momento di gioia. Non nego che mentre salivo ero già entusiasta pensando al prossimo spuntino che avrei fatto. Mi ero portato anche 3 birre che nei progetti avrei dovuto bere al raggiungimento di 3000, 6000 e 9000 metri. Strada facendo ho poi pensato che forse non era molto saggio bere alcool in un'attività in cui anche il minimo sbaglio poteva costarmi un infortunio... Così alla fine ho bevuto una sola birra per festeggiare alla fine (una delle migliori birre della mia Vita).
In questa fase del progetto non parlavo neanche (per risparmiare energia) e scendevo a tutta velocità. Purtroppo la mia condizione fisica non è ancora delle migliori e quindi fin da subito ho capito che non avrei fatto una performance eccezionale. Salivo e scendevo con un ritmo di circa 650/700 metri D+ all'ora, cosa che è decisamente inferiore rispetto ai miei momenti migliori in cui riesco a tenere i 900 D+. In ogni caso era un ritmo che mi consentiva di portarmi avanti per la notte e per raggiungere i miei 2 obiettivi minimi: l'Everesting (8.848 D+) e andare in quinta cifra (minimo 10.000 D+).

E' poi arrivato il freddo e la situazione è radicalmente cambiata... La pista principale che avevo in programma di utilizzare (dal Rifugio Campel al Rifugio Mirtillo) era diventata un marmo ai limiti del fattibile. Tra l'altro ho deciso di usare un paio di SkiTrab Gara Aero da sassi con pezzi di lamina mancanti e fondo devastato (non certo il massimo per affrontare il ghiaccio). Dopo un'ultima salita ho deciso di cambiare strategia. Per salire avrei fatto troppa fatica e nello scendere di notte sarei stato troppo lento. Ho quindi deciso di restare per alcune ore sull'unica pista battuta dai gatti con però la delusione di scoprire che il dislivello di salita era di solo 200 metri (pensavo che fossero 300 metri). In ogni caso mi sono fatto coraggio ed ho pensato, meglio 200 metri con discesa veloce e non stancante / pericolosa che 450 da spararsi. Quando tornerà il sole avrai modo di scatenarti nuovamente.

Altro vantaggio dell'essere partiti prima dell'orario concordato delle 14 (i 3 soci alla fine hanno anche loro anticipato alle ore 13) è stato che all'arrivare del buio ero già nella fase di raccolta degli obiettivi (e quindi benzina per il motore della motivazione):
- arrivati a 6117 metri D+: evvai nuovo record personale
- per la prima volta oltre i 7000 D+
- per la prima volta oltre gli 8000 D+
- Everesting fatto 8848 D+ ecc...

Verso la quattordicesima ora di scialpinismo (circa le ore 00:45) arriva la tanto temuta crisi... Nonostante un meteo fantastico (poco vento e poco freddo) passo un periodo in cui non riesco a trovare l'equilibrio di temperatura corporea: o troppo caldo e sudo o troppo freddo ed umido. Ad un certo punto inizia a girarmi la testa, ho sensazioni di vomito e zero voglia di mangiare e bere e sto decisamente male. Sapendo che è una situazione che può capitare e che mi è già successa più volte tengo stretto i denti e come una tartarughina instancabile passo dopo passo vado avanti. Al successivo pit stop mi obbligo a mangiare una crostata con marmellata (deliziosa) e una tazza di te caldo. Dopo circa un 20-30 minuti la crisi è superata e riprendo il mio passo da mulo bergamasco!!!

Un'altra esperienza indimenticabile di questo Progetto è l'aver per la prima volta vissuto in simbiosi con la montagna per tutte le 24 ore vedendone ed apprezzandone ogni sfumatura:
- l'arrivo della notte. Per mio errore nel calcolare i tempi, ho fatto una discesa dalla vetta dello Sponda Vaga al Rifugio Campel nel buio completo in quanto non avevo preso con me la frontale... Nello scendere ho mentalmente canticchiato la famosa canzone "Sciare a fari spenti nella notte"
- la comparsa della luna (un piccolo spicchio) e delle stelle
- le luci dei lampioni e delle case di Lizzola
- le tantissime luci della pianura
- i bagliori del mattino che anticipavano l'arrivo del sole
- il passaggio delle nuvole che alternavano il sole pieno all'ombra
- l'arrivo del sole!!!
- i fiocchi di neve per festeggiare la fine del progetto
- ...

L'obiettivo del Team è stato raggiunto!!! 36059 metri (rispetto ai 34561 metri obiettivo).

I miei numeri personali sono stati:
- 12.006 metri di dislivello positivo
- 79,13 km di sviluppo percorsi
- 26 ore 19 minuti e 6 secondi la durata dell'attività (ho fatto una sola pausa di circa 15 minuti per andare in bagno, cambiare scarpette e calzini e lavarmi la faccia)
- 30 ripellate
- 11 volte in vetta allo Sponda Vaga (il breve tratto fuori pista dal Rifugio Mirtillo alla vetta mi è stato molto utile per respirare aria di vero scialpinismo e per godere appieno dell'atmosfera della montagna)

Solo alcuni dei tanti Grazie che voglio dire:
- a mia moglie e ai miei figli che a sorpresa sono venuti domenica ad incoraggiarmi
- a Flavio Saltarelli che mi ha proposto questo progetto
- a Omar Oprandi, lui sì un Atleta che a messo a disposizione tutte le sue conoscenze ed esperienze
- a quel testone di Gianmaria Strinati che con un'attrezzatura pesantissima e usando persino i rampant in salita, è riuscito ugualmente a raggiungere l'Everesting!!! Un mito assoluto.
- alla stazione di Lizzola e il Rifugio Campel (il nostro campo base) che fin da subito ha creduto in noi e nel nostro progetto. Grazie a Omar Semperboni e a tutto lo staff di Lizzola!
- a tutti quegli scialpinisti, sciatori, escursioni, ecc. che ho incrociato nelle 26 ore e che mi hanno salutato e incoraggiato!!! Chiedo scusa a tutti quelli incontrati sabato nel periodo con le piste buone in cui avevo solo 1 pensiero per la testa "Andare a tutta senza distrazioni e senza parlare per risparmiare anche 1 solo respiro".
- a N&W Curve che mi ha fornito un paio di bastoncini speciali che mi hanno dato una grande mano
- alla SkiTrab di Bormio, dal mio punto di vista, decisamente i migliori produttori al mondo di sci da scialpinismo. Anche questa volta me lo hanno dimostrato nonostante abbia usato un loro sci vecchissimo e in pessime condizioni (sci da sassi)
- a Sabrina (moglie di Omar) che è stata la nostra mamma premurosa (e decisamente competente sulle esigenze di uno skialp impegnato) che ha fornito una splendida assistenza nella zona pit stop (te caldo, caffè, comunicazioni, ecc.)
- alla pizzeria focaccia di Rivergaro che ci ha fornito focacce e pizzette. Sono state per me il cibo di gran lunga più apprezzato ed utilizzato. Mi viene il dubbio che nell'impasto ci fosse qualche "ingrediente speciale" in quanto ogni volta che le mangiavo, mi tornava un'energia incredibile!!!
- ad Ale Ciocca il nostro preparatore atletico
- a tutti i conoscenti e no, sponsor tecnici e fornitori che in questo periodo hanno tifato per noi! Grazie!

E questo non è la Fine ma è solo l'inizio. Mi sono talmente divertito che ho subito proposto a Lizzola di creare una manifestazione annuale che ho chiamato "UltraSkialp Marathon Lizzola 2024 (prima edizione)" che consenta a tutti gli appassionati (e malati) di scialpinismo come il sottoscritto di vivere un'esperienza così intensa e bella con le proprie emozioni.

Io ho già i miei obiettivi:
- minimo 30 ore
- minimo 15.000 D+
- partecipare a tutte edizioni fino al compimento dei 70 anni (20 edizioni)

Lizzola ha accolto positivamente l'idea e nei prossimi mesi vi forniremo i dettagli.

Viva lo scialpinismo e Viva la Bellezza di una Vita ricca ed intensa fatta di amicizie, progetti, emozioni e sensazioni positive!!!

 

Omar Oprandi

 

EVERESTING 34.561 m - Skialp Team (post di Omar Oprandi su FB)

Siamo arrivati “al giorno dopo”, quando non rimane nient’altro che raccontare quello che è successo.

Semplicemente la realizzazione di un progetto nato dalla voglia di un caro amico (Flavio Saltarelli) di festeggiare i suoi 60 anni.

La ricerca della località che accettasse la nostra proposta e che ci ospitasse nel farla non è stato facile, poi anche la carenza di neve ha messo in difficoltà la scelta fnale.

Devo dire però che il Rifugio Campel Lizzola e le piste di Lizzola sono stati - alla fine - degli ulteriori "compagni" d'avventura, che ci sono "stati accanto" nel miglior modo.

Abbiamo "scovato" (sopratutto nella parte bassa) tra le rughe della neve rimasta, un percorso con poco dislivello ma con una pendenza ideale che ci ha permesso di essere "efficaci" nel completare questa idea: salire per venti volte la pista che divide il Rifugio Campel Lizzola dal Rifugio Mirtillo Lizzola.

Una pista piuttosto ripida e ancora sufficentemente innevata, che oltretutto abbiamo avuto a disposizione per le nostre 24 ore.

E noi, come pittori davanti alla tela bianca del proprio quadro, abbiamo iniziato a disegnare la nostra traccia... ognuno come voleva, chi più ripida e chi meno. La Cima Vaga, poco sopra il Rifugio Mirtillo era anche a "disposizione" per il nostro punto d'arrivo alle nostre salite. Io invece alla ricerca di fare durare il meno possibile queste 20 risalite, facendole "rendere" il più possibile.

Nulla di straordinario, ma un qualcosa di particolare sicuro. Un’idea che può essere ripetuta, modificata e perché nò migliorata, aumentandone le difficoltà e lo sviluppo.

La nostra - di gruppo - era quella di arrivare alla cifra di 34.561 m: ossia la somma della quota delle prime quattro montagne più alte della terra.

Sono state ore intense, passate con amici che sembrava conoscessi da tempo. Ventiquattro ore passate a salire e scendere le piste di Lizzola. Camminare, attraversare, salire e scendere con un’attrezzatura che noi scialpinisti definiamo “il prolungamento del nostro corpo”. Sci nei piedi e bastoncini per le braccia. Con questi attrezzi ci spostiamo in montagna nel modo più naturale, veloce e sicuro.

Insomma, scialpinismo! Una attività che pratico molti mesi all’anno, che mi fa sentire vivo. E che a Lizzola l’ho sentita ancora una volta in più, perchè alla fine con la pista chiusa, sembrava di essere su un terreno molto simile a quello naturale, fatto di ostacoli, tratti ghiacciati, e terreno dove diventava obbligatorio scegliere la linea migliore.

Non voglio stancarvi oltre. Però non posso fare a meno di dire anche soltanto un grazie ai miei tre compagni d'avventura (Flavio Saltarelli, Gianluca Gambirasio, Gianmaria Strinati).
Ad Ale Ciocca che ci ha seguiti per quanto riguardava tutti i consigli di come allenarsi (e ha fatto anche un qualche giro assieme a noi), ad Omar Semperboni che si è offerto ad ospitarci al suo Rifugio Campel Lizzola e che ci ha messo a disposizione - in pratica - il comprensorio delle piste di Lizzola. Ed infine anche a due amici (Antonio Cavaciuti e Stefano Losi) che ci sono stati vicini durante la nostra fatica, il primo in veste di giornalista e il secondo come semplice appassionato.

Eccovi, in sintesi, quello che ho portato a termine nelle "mie 24 ore":
- dalle ore 13 alle ore 20 circa ho fatto i primi dieci giri
- poi una sosta per mangiare qualcosa.
- nella prima parte della notte solo tre giri, per le piste molto ghiacciate e la difficoltà nell'evitare zone pericolose
- un'altra pausa più lunga per cambiarmi completamente, bere qualcosa di caldo, fare due chiacchere con mi a moglie
- poi, per il resto delle ore gli altri sette giri per arrivare ai 9000 metri che mi ero prefissato, cun un'unica salita finale alla Cima Vaga per ricordare un caro amico.
Un esperienza, quella "dell'Everesting" mai fatta prima.
Per conto mio, con un occhio di riguardo alle mie due protesi d'anca e quindi nel fare il tutto con meno dispendio possibile.
Senza troppo corrrere ma nemmeno senza perdere tempo nei cambi assetto e senza sprecare fatica con il terreno reso difficile dal buio e dalla neve ghiacciata, ma nemmeno senza stare "in giro" troppe ore.

Forse un approccio diverso da quello "normale" che si utilizza per questo tipo di tentativo. Everesting infatti significa tentare "la salita
ipotetica dell'Everest", partendo dal mare e arrivando sulla sua cima, nell'arco dellle 24h, per coprire il suo dislivello di 8.848 m.

Il mio stile voleva essere solo un pò più sportivo ed economico di quello dei miei compagni. Ero alla ricerca dello sviluppo minore e delle tempistiche (in movimento) più strette... proprio per una salvaguardia delle mie due "povere protesi" d'anca.

Il tutto condito comunque con della "sana fatica". Quella fatica che mi rende felice.

Ora concludo ringraziando anche i miei sponsor. Coloro che mi danno tutto per fare al meglio anche queste avventure, perchè per quanto mi riguarda, andare in montagna deve essere “comodo e sicuro”, ma allo stesso tempo dinamico e piacevole. Sono tutte sensazioni che voglio ricercare nei prodotti che uso!
Sono molti, tra questi marchi, che mi offrono la possibilità di avere, (addirittra alcuni anche in anticipo sulla prossima stagione) i loro “attrezzi”. Ho la fortuna di “assaggiare” sci, attacchi, scarponi, bastoni, attrezzatura tecnica e abbigliamento anche in largo anticipo sulla vendita al pubblico.

 

Flavio Saltarelli

 

UN ROSARIO DI FATICA (post di Flavio Saltarelli su FB)

Oltre 35.000 D+, quasi 300 km di sviluppo in quattro in 24 ore

L’obiettivo di squadra è stato superato: il dislivello dal mare delle quattro maggiori cime di oltre ottomila metri in 24 ore. Ho dato il mio contributo da neosessantenne: 7090 metri di dislivello positivo in 60 km di sviluppo. E mi sono divertito davvero tanto, grazie anche a compagni di viaggio impareggiabili: Omar, una formula uno imprestata all’everesting, Gianluca, lo scialpinista “duracell” che alla fine delle 24 ore (era partito prima circa tre ore prima) ha proseguito ancora per altre quattro, tanto per farci compagnia; Gianmaria, che provvidenzialmente si era portato i rampant (e li ha usati per oltre 3500 D+), che ha utilizzato l'attrezzatura da gita, che si è cucinato i tortellini alle 3 di notte in rifugio. Grazie allo staff: all'angelo Sabrina, moglie di Omar che ci ha adottato aspettandoci e rimettendoci in sesto ad ogni giro, cambiando pelli, riempendo borracce, recuperando calzini e power bank; ad Antonio Cavaciuti, giornalista del quotidiano Libertà di Piacenza ed esperto ultratrailrunner che ad ogni passaggio ci attendeva con la macchina fotografica ed il registratore in mano per raccogliere impressioni live, che ci spronava con battute esilaranti (“ho visto…. che passava nitrendo”) e che mi ha letteralmente buttato fuori dal rifugio alle 2 di notte quando una crisi mi faceva balenare l’idea di andare a letto; al preparatore-sponsor Ale Ciocca che ci ha accompagnato anche con le pelli in diverse salite; al caro amico Stefano Forcella, ex compagno di Sellaronda e Mountain Attack, che si è fatto qualche giro con me di notte, quando valgono doppio; a Stefano Losi che saliva e scendeva a piedi sul percorso e che ti faceva sentire meno solo quando arrancavi nel buio senza alcun riferimento se non la tua anima; quando scendevi mettendo a rischio le otturazioni dei denti tra ghiaccio e sassi, con la frontale che ti illuminava un futuro troppo immediato; ai miei sponsor tecnici, Merelli Ski (confesso che di notte non li ho utilizzati per non rovinarli sulle rocce), leggeri quanto performanti, fin sprecati per me; Kreuzspitze, attacchi in cui la punta dello scarpone entra immediatamente anche quando sei cotto come una pera ed il piede pare affetto dal Parkinson; all’amico Riccardo Barlaam del Sole 24 Ore che è sempre stato presente in ogni modo pur non potendo esserci; alla focaccia Recco ed alla pizza che Giulio Santelli, delle pizzerie-foccerie di Rivergaro, ci ha omaggiato rendedoci piacevole ogni sosta.

E poi restano le emozioni, ma quelle proprio non so spiegarle: le lamine che grattano e diventano un’assicurazione che speri paghi a prima richiesta, gli adduttori che implorano pietà, il rosario di fatica che ti fa dimenticare quante volte sei già salito e sceso; il miracolo del giorno che all'alba vince la notte e colora d'arancione le cime della Valseriana, la necessità di diventare ignorante, di scollegare la testa per andare avanti. Di convincerti che la fatica non esiste.

Ed infine i tanti “se”: se il Covid non mi avesse fermato un mese e mezzo prima lasciandomi atleticamente rimbambito fino a metà marzo, se non avessi oziato un'ora e mezza a cena, se la pista fosse stata una pista e non mi avesse chiesto di notte di salire a piedi ogni giro un muro trasformato in lastra grigia inaccessibile senza rampant, se in discesa sassi, tratti di prato verdi e radici non ci fossero state. Ma soprattutto se ci avessi creduto di più.

Alla fine, l’everesting è una metafora della vita: si sale e si scende, si piange e si ride, ma il massimo lo si ottiene solo se si è disposti a dare tutto.

Progetto Everesting 34561 metri: Skialp Team

Progetto Everesting 34561


Quattro scialpinisti, tre cinquantenni e un sessantenne, due bergamaschi e due piacentini, tra cui il fortissimo Omar Oprandi, avranno 24 ore a disposizione per salire un dislivello positivo (D+) di almeno 34.561 metri.

Una sfida con se stessi (in cui come sempre la differenza la fa la testa) con la forza del lavoro di squadra e della collaborazione.

Data di svolgimento: 24-25 marzo 2023

Orario: dalle ore 14.00 del 24 marzo alle ore 14.00 del 25 marzo

Sede di svolgimento: piste di Lizzola (BG) in alta Valseriana

 

Tracciato Everesting

 

IN COSA CONSISTE L'EVERESTING?

L'Everesting consiste nell'effettuare una sfida a piedi, in bicicletta o con gli sci che prevede un dislivello positivo di 8.848 metri (Regolamento ufficiale Everesting Italy).

L'Everesting con gli sci da scialpinismo è una sfida estrema per gli appassionati di montagna che cercano di superare se stessi e di mettersi alla prova. Consiste nel salire la stessa elevazione guadagnata dal Monte Everest, ovvero 8.848 metri, utilizzando gli sci da scialpinismo. Questo viene realizzato ripetendo una salita fino a quando l'elevazione cumulativa non raggiunge l'altezza del Monte Everest.

Per completare questa sfida, è necessario avere una notevole preparazione fisica e mentale. Gli scialpinisti devono essere in grado di gestire la fatica e la pressione derivante dalla ripetizione della salita, oltre a dover affrontare le condizioni climatiche estreme e le difficoltà del percorso. È importante che gli scialpinisti abbiano un'adeguata attrezzatura, tra cui sci da scialpinismo, bastoncini, attrezzatura da sicurezza e un abbigliamento adeguato per proteggere dal freddo e dalla neve.

Questa sfida non è adatta a principianti o a chi non ha esperienza nello scialpinismo, e richiede una preparazione e un'esperienza adeguate.

Nonostante la sua natura impegnativa, l'Everesting con gli sci da scialpinismo è un'esperienza che offre una grande soddisfazione a coloro che sono in grado di completarla. Per molti scialpinisti, rappresenta un modo per mettere alla prova se stessi, per superare i propri limiti e per sfidare se stessi.

 

ATTENZIONE TOTALE AI DETTAGLI: IL PESO DELL'ATTREZZATURA

Un elemento determinante è rappresentato anche dal peso dell'attrezzatura.

In un Everesting è consigliato l'utilizzo di attrezzature molto leggere studiate appositamente per il mondo race:

  • sci (meno di 700 grammi)
  • attacchi (meno di 150 grammi)
  • scarponi in carbonio (meno di 600 grammi)
  • pelli di foca scorrevoli per evitare inutili attriti
  • non portare con se zaino e/o altri pesi che si possono evitare (avremo appositi gazebo di supporto alla partenza e all'arrivo del tracciato di gara)
  • ...

24 ore sono infatti 1440 minuti e ben 86400 secondi !!!

Ipotizzando di effettuare 1 passo al secondo, spostare anche solo un peso di 100 grammi in più, significa quindi spostare "inutilmente" 8.640.000 grammi (8.640 kg) nell'arco della sfida!

Anche l'efficienza in un Everesting è una delle chiavi per il successo!

Oltre al peso è inoltre fondamentale:

  • avere anche almeno una seconda attrezzatura completa (sci, attacchi e scarponi) di scorta: dover fermarsi per un problema di natura tecnica all'attrezzatura sarebbe davvero triste...
  • essere pronti ad affrontare tutte le situazioni meteo e il loro alternarsi nel corso delle 24 ore: piumino caldo, guanti, calzini, mantelline, ecc.


34561 METRI DI DISLIVELLO POSITIVO (D+): UN LAVORO DI SQUADRA

34561 metri rappresentano la somma delle altezze delle 4 montagne più alte della Terra:

  • Everest 8848 m: si trova nella catena montuosa dell'Himalaya, tra Nepal e Tibet. E' stato scalato per la prima volta da Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay nel 1953. L'italiano Kammerlander è stato il primo uomo a scendere con gli sci dalla cima dell'Everest il 24 maggio 1996.
  • K2 8611 m: noto anche come la montagna degli italiani è situato sul confine tra il Pakistan e la Cina. Il K2 è stato scalato per la prima volta il 31 luglio 1954 da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni supportati da un team di alpinisti italiani, guidati da Ardito Desio. Nel 2018 il polacco Andrzej Bargiel è stato il primo uomo a scendere con gli sci dal K2.
  • Kangchenjunga 8586 m: situato nell'est del Nepal nella catena montuosa dell'Himalaya. Il Kangchenjunga è stato scalato per la prima volta il 25 maggio 1955 da un team di alpinisti britannici, guidati da Charles Evans.
  • Lhotse 8516 m: situato nell'Himalaya, sul confine tra Nepal e Tibet. Il Lhotse è stato scalato per la prima volta nel 1956 da un team di alpinisti svizzeri, guidati da Ernst Reiss e Fritz Luchsinger. E' il 30 settembre 2018 quando Hilaree Nelson e Jim Morrison sciano il Lhotse lungo il Lhotse Couloir.

Il Progetto Everesting 34561 metri è un grande lavoro di squadra in cui la collaborazione è determinante sia in fase di preparazione (allenamenti, consigli tecnici e alimentari, scelta dell'itinerario e dei materiali, ricerca sponsor, marketing, comunicazione, ecc.) che in fase di esecuzione.

Già da 1 anno prima dell'inizio della sfida abbiamo organizzato una videocall mensile di allinemento periodico sul progetto e di assegnazione dei compiti.

Il 24 e 25 marzo a Lizzola (BG) non sarà importante chi avrà fatto il dislivello maggiore ma sarà fondamentale raggiungere gli oltre 34.000 metri di dislivello positivo unendo i nostri sforzi e i nostri metri di dislivello. Questo rappresenterà una motivazioni in più anche a livello personale, in quanto andare oltre gli 8848 metri di un Everesting, rappresenterà anche un gesto concreto per dare una mano ai colleghi di avventura e al raggiungimento dell'obiettivo del nostro team!

Il progetto Everesting ha fatto nascere anche l'idea ad Olympos di creare un Team building aziendale solidale Everesting che prevede una sfida in Team (a piedi, in bicicletta, con gli sci da alpinismo o altro) con raccolta di fondi da donare in beneficienza collegato ai metri di dislivello positivo e/o di sviluppo che i partecipanti realizzeranno insieme.

La montagna: una scuola di management

 

PRESENTAZIONE DEI 4 SCIALPINISTI IMPEGNATI NELLA SFIDA:

Omar Oprandi - Everesting

Omar Oprandi, classe 1965, bergamasco trapiantato in Trentino, Guida Alpina e allenatore FISI di Skialp, vincitore di oltre cento competizioni di Skialp tra cui il Trofeo Mezzalama nel 1997. Tenterà l'Everesting con doppia protesi alle anche. 

Flavio Saltarelli - Everesting

Flavio Saltarelli, classe 1963 ( uno dei più vecchi a tentare un Everesting), piacentino, avvocato cassazionista, consulente della nazionale italiana di scialpinismo e responsabile dei regolamenti gara della Federazione Italiana Skyrunning.

Giornalista e "amico" del blog “Tutte le Salite del Mondo” del Sole 24 Ore. Che abbiamo come media partner.

Gianluca Gambirasio - Everesting

Gianluca Gambirasio, classe 1972, bergamasco, di professione scialpinista e per hobby formatore aziendale e team builder. Oltre 500 vette salite con gli sci su tutto l'arco alpino e non solo. Attuale record personale di dislivello: 6117 metri. Effettua in media dalle 100 alle 150 gite di scialpinismo all'anno.

Fondatore e titolare di Olympos Group srl, società di formazione aziendale e team building con sedi operative ad Albino (BG) in Valseriana, Ponte di Legno (BS) in alta Valcamonica e Fumero (SO) in alta Valtellina, da sempre "malato" di montagna.

Autore del libro "La montagna: una scuola di management. La determinazione del singolo e della squadra sono le chiavi del successo sul K2 come in azienda" scritto con l'alpinista e capo spedizione Agostino Da Polenza.    

I miei obiettivi (in ordine crescente d'importanza):

  • battere il mio attuale record di dislivello positivo (6117 m fatto in ambiente)
  • battere il mio attuale record di sviluppo (dovrebbe essere sui 45/50 km)
  • superare per la prima volta 7.000 D+
  • superare per la prima volta 8.000 D+
  • raggiungere l'Everesting 8.848 D+
  • superare per la prima volta 9.000 D+
  • andare per la prima volta in quinta cifra D+
  • superare la prima volta 11.000 D+
  • arrivare ad almeno 12.000 D+
  • oltre i 12.000 D+ ogni metro in più sarà un obiettivo!!!
  • proseguire fino all'ultimo secondo delle 24 ore. E' l'obiettivo a cui tengo maggiormente in quanto sarà sicuramente un fantastico esercizio mentale di tenacia, determinazione e motivazione. Le "scuse" e gli "alibi" per fermarsi saranno tantissimi: sono stanco, sono stravolto, sono pieno di dolori, ho freddo, non ce la faccio più, ecc. ecc. ecc. Il Cervello dovrà dimostrare di essere superiore e proseguire per soli 86.400 secondi, un secondo dopo l'altro, un passo dopo l'altro!


Gianmaria Strinati, (classe 1973), skyrunner Piacentino.

Logo Everesting

 

PERCHE' E' NATO IL PROGETTO EVERESTING 34.561?

  • per divertimento e passione
  • per dimostrare che i limiti possono essere spostati più avanti e che spesso sono i nostri stessi pensieri a limitarci
  • per restare in forma e in salute
  • per avere un obiettivo / sfida in comune da raggiungere
  • per superare i nostri precedenti record personali di dislivello positivo con gli sci
  • per sensibilizzare sul fatto che i comprensori dello sci possono accogliere ed ospitare gli scialpinisti come amici e come ulteriore risorsa economica
  • per la curiosità di vedere come si comporta la nostra mente e il nostro corpo in una gita di scialpinismo lunga 24 ore
  • perchè siamo matti... Felicemente Malati di Montagna in tutte le sue forme! Da questa Malattia non vogliamo assolutamente guarire!

 

ALIMENTAZIONE PER UN EVERESTING:

Partiamo dal presupposto che:

  • bisognerebbe avere uno stile di vita sano
  • muoversi il più possibile
  • mangiare correttamente alimenti sani
  • fare pasti equilibrati di nutrienti: carboidrati a basso indice glicemico come orzo farro, avena, quinoa, proteine provenienti da carni magre , pesce legumigrassi insaturi.

Non esiste una dieta magica che ci porta al successo, ma sicuramente una dieta inadeguata compromette la salute e le prestazione di una persona.

Quindi una volta che si hanno queste accortezze verso l'alimentazione si può valutare come affrontare la settimana o il periodo prima della gara in questo modo: 

  • domenica, lunedi e martedi: scarico di carboidrati
  • mercoledi, giovedì e venerdì carico di carboidrati domenica gara

Giorno della gara (sabato su domenica): IMPORTANTE NON SOVRACCARICARE E CAMBIARE LE ABITUDINI ALIMENTARI

  • tre ore prima introdurre carboidrati a basso indice glicemico circa 200 gr-due ore prima della gara acqua 500ml
  • un'ora prima della partenza carico di carboidrati (circa 60g) con una barretta energetica o un gel
  • 10' prima della partenza un gel energetico

DURANTE LA GARA: è consigliabile introdurre dai 30 ai 60g di carboidrati ogni 60/90 ' (a sensazione ma l'importante non andare mai in deficit energetico) ideale una miscela di zuccheri glucosio, fruttosio, maltodestrine in quanto ogni tipo di zuccheri ha il suo timing di assorbimento e indice glicemicobere a piccoli sorsi ma spesso acqua e sali minerali

Consigli alimentari durante la preparazione di questi mesi: per conservare un buon stato di salute, minimizzare le perdite di massa magra, per massimizzare la performance cercate di consumare un adeguato apporto calorico utile per sostenere il dispendio energetico degli allenamenti

IDRATAZIONE: fondamentale idratarsi correttamente sempre e  in prossimità della competizione introdurre 500ml 2 ore prima e altri 500ml 15' prima della partenza

Dopo la prestazione introdurre 0,6 - 0,7 grammi di carboidrati per kg del vostro peso corporeo.

Fondamentale il reintegro e il recupero in quanto nelle ore successive avviene un continuo catabolismo muscolare, l'assunzione di aminoacidi e proteine può evitare il catabolismo o rallentarlo.

Questi consigli vanno usati consapevolmente rivolgendosi ad uno specialista per personalizzare il tutto sulla propria persona.

Un consiglio che sicuramente vi posso dare è di arrivare PRONTI, ''la benzina si introduce prima del viaggio non durante'' (durante si fanno solo dei piccoli rabbocchi per evitare di rimanere a secco il più tardi possibile.

 

ALLENAMENTI PER UN EVERESTING:

L'allenamento ad una sfida impegnativa come l'Everesting prevede una condizione fisica di base ben accurata.

Molto importante è la resistenza cardiovascolare e l'allenamento alla forza resistente.

Per fare ciò stiamo affrontando degli allenamenti specifici sulla neve per ottimizzare questo aspetto.

Di seguito riporto esempi di microciclo di allenamento di scialpinismo:

settimana 2 dal 26 al 1 gennaio 3000m .

  • primo allenamento 2650 m
  • secondo allenamento 2800 m
  • terzo allenamento 2900
  • quarto allenamento 3000m

esempio allenamenti settimana 3 dal 2 al 8 gennaio 3500m

  • primo allenamento 3250m
  • secondo allenamento 3350m
  • terzo allenamento 3500m

Non essendo Professionisti non ci sono delle uscite fisse settimanali (3 o 4 o 5), l'importante è incrementare poco alla volta.

Se capita che in un'uscita settimanale avete poco tempo allora diversificate l'allenamento in questo modo :

esempio partendo dalla prima settimana di allenamento dal 19 al 25 dicembre :

  • primo allenamento 2300m
  • secondo allenamento (poco tempo) 1500m con variazione di ritmo: partite con 10 minuti ad andatura lenta + 5 minuti andatura media e 3 minuti andatura veloce
    per 10 volte e poi proseguite ad andatura media finchè non raggiungete i 1500 di dislivello che avete programmato per quell'allenamento.
  • terzo allenamento provate i 2500m se non avete a disposizione altri giorni settimanali

oppure altro esempio sempre prima settimana :

  • primo allenamento 2250m
  • secondo allenamento (poco tempo) 1500m con variazione di ritmo: partite con 10 minuti ad andatura lenta + 5 minuti andatura media e 3 minuti andatura veloce
    per 10 volte e poi proseguite ad andatura media finchè non raggiungete i 1500 di dislivello che avete programmato per quell'allenamento.
  • terzo allenamento 2350m
  • quarto allenamento 2500m

Questo tipo di programmazione è studiata per i quattro partecipanti all'Everesting conoscendo già le loro caratteristiche e potenzialità.

Oltre all'allenamento in pista è molto importante allenarsi a secco con esercizi mirati per rinforzare i muscoli del core, la forza nelle gambe per affrontare le discese alla massima velocità per guadagnare tempo e la forza nelle braccia da usare per aiutarsi a spingere con i bastoncini durante le salite per alleviare l'affaticamento delle gambe.

Qualcuno può forse pensare che la discesa sia una sorta di recupero ma è proprio qui che non bisogna fare l'errore di allentare ''la presa''.

La discesa è l'unico momento in cui si ha la possibilità di fare un recupero ma dev'essere un recupero attivo in quanto il gesto tecnico, le forze e il reclutamento delle fibre muscolari sono completamente diverse da quelle usate in salita.

Durante la discesa dopo che sono passate molte ore la concentrazione non deve mai mancare in quanto anche una semplice caduta potrebbe compromettere il risultato finale

Per questo motivo un allenamento di questo tipo è molto importante farlo durante i mesi di preparazione:

  • Esercizi di squat con sovraccarico progressivo per aumentare la forza
  • Esercizi con elastici per la forza dei tricipiti e dei dorsali per la spinta con i bastoncini
  • Esercizi mirati per il core per dare maggior stabilità e rinforzo generale a tutto il corpo.

Oltre ai classici allenamenti praticando scialpinismo e a secco, sono utili anche allenamenti specifici come ad esempio:

  • abituarsi a scendere molto velocemente dalle piste (vuote) per ridurre il tempo di percorrenza in discesa senza affaticare la muscolatura;
  • cambiare assetto in salita e in discesa nel minor tempo possibile in modo da prendere i giusti automatismi mentali.

dott. Alessandro Ciocca - AC STUDIO
Chinesiologo - Laureato in scienze motorie
Personal trainer-preparatore atletico
Consulente fitness
Educatore alimentare

 

RASSEGNA STAMPA: PARLANO DI NOI

 

 

 

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I PARTNER DEL PROGETTO EVERESTING:

Ringraziamo tutti i partner che hanno supportato e reso possibile la realizzazione del progetto:

3BMETEO: fornitura previsioni meteo

AC STUDIO - PERSONAL TRAINER: programmi di allenamento personalizzati per i 4 scialpinisti

CAIO COMIX: creazione della locandina del Progetto Everesting

COLLTEX: fornitura di pelli di foca race

IL SOLE24ORE (blog Tutte le salite del mondo): pubblicazione di articoli dedicati al progetto Everesting 34561 metri.

IPEER: fornitura di integratori alimentati per tutto il team

LUMINE: LIGTHING SYSTEMS: fornitura di potenti lampade frontali modello Penta (fino a 1100 lumens) per le risalite e discese in notturna

N&W CURVE: fornitura di speciali bastoni in carbonio per massimizzare la spinta

NUOVA LIZZOLA: location che fin da subito ha supportato la realizzazione del Progetto Everestin 34561 metri

OLYMPOS GROUP SRL: supporto marketing e comunicazione

 

 

 

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