Le diverse tipologie di partecipanti
ad un corso di formazione

Corso di formazione

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Le diverse tipologie di partecipanti ad un corso di formazione

Difficilmente ad un corso di formazione si presenta un gruppo di partecipanti omogeneo.

Queste differenze possono essere dovute a diversi fattori: ruolo, azienda di appartenenza, età, livello di conoscenze, convinzioni politiche e/o religiose, esperienza lavorativa, ecc.

E’ necessario trasformare l’eterogeneità del gruppo in una preziosa risorsa per raggiungere insieme gli  obiettivi del corso facendo tesoro delle diversità all’interno dell’aula.

Le diverse tipologie di partecipanti ad un corso di formazione

Come gestire i diversi partecipanti

I partecipanti reagiscono in modo diverso alle informazione ricevute dal formatore.

Gli stili di partecipazione sono diversi:

  • il polemico: vuole contraddire tutto quello che dice il trainer. Occorre evitare di entrare in polemica con lui perché è quello che vuole.  E’ consigliabile fare utilizzo di dati e fatti oggettivi per ridurre al massimo la possibilità che esprima la propria opinione. Non dobbiamo imporre le nostre opinioni/convinzioni ma dobbiamo cercare di presentarle e confrontarle con quelle di tutti i partecipanti. Non stiamo obbligando i partecipanti a condividere le nostre convinzioni, semplicemente proponiamo loro  ogni nostro consiglio come un’alternativa che ognuno è libero di condividere o meno. L’obiettivo è che alla fine dell’intervento  ogni partecipante abbia trovato due o tre dettagli di cui è convinto e su cui desidera impegnarsi. Quando capita di incontrare un partecipante polemico, conviene capirne le motivazioni della sua ostilità parlando in privato  con lui in occasione del primo break.
  • il killer occulto: all’apparenza sembra che apprezzi quanto sta dicendo il formatore ma in realtà non condivide nulla di ciò viene fatto e ogni occasione è buona per parlar male del corso alle spalle del trainer. E’ bene  accorgersi in tempo della sua presenza per far emergere le criticità e affrontarle prima che sia troppo tardi.
  • l’assente: è il partecipante silenzioso: non parla, non interviene mai, non fa domande. Cerca di coinvolgerlo ad esempio dando lui un ruolo durante un’esercitazione. Non dimenticarti di lui, incoraggialo nel prendere parte al corso;
  • il logorroico: cerca un continuo dialogo con il formatore intervenendo di continuo. E’ necessario rispondere in forma molto sintetica all sue domande evitando che monopolizzi il dialogo. Stopparlo (in buon modo) per lasciar spazio anche agli altri partecipanti è il miglior modo di comportarsi di fronte alla presenza di un logorroico in aula.  Imponi la regola che i volontari nelle esercitazioni devono sempre essere diversi.
  • l’indisciplinato: tiene il cellulare acceso, arriva in ritardo  prolungando le pause e la pausa pranzo, si dimostra distratto e assente durante le esercitazioni ecc. Attenzione a questi partecipanti perché potremmo rischiare di perdere il controllo del gruppo se non prestiamo loro la giusta attenzione.
  • l’arrivato: il cosiddetto “partecipante onnisciente” che presume di conoscere già tutto sull’argomento. Cogli la sfida e dimostra lui  la qualità del corso e che può sempre imparare qualcosa di nuovo. Chiedi lui la cortesia di sospendere il giudizio fino al termine  del corso. Non può giudicare senza averlo vissuto fino in fondo. Non dimenticarti al termine dell’intervento di chiedere la sua opinione finale.
  • il partecipante ideale: è il partecipante che tutti vorrebbero avere in aula: molto competente e preparato, partecipa attivamente ed è pure simpatico. Evitiamo di focalizzare l’attenzione solo su di lui trascurando il resto dei partecipanti.

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