Cambiamento e personalita'

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Cambiamento e personalita'

Il cambiamento è vita e la vita è un continuo fluire sia di evoluzioni, sia di transizioni.

È un fatto naturale e come tale conviene accettarlo e viverlo nel modo più costruttivo possibile.

Tuttavia, non tutti ci riescono.

Come esseri umani, siamo di fondo, chi più chi meno, animali abitudinari e quindi tutto ciò che turba equilibri, abitudini, schemi mentali, comportamenti consolidati, genera un’ansia sottile.

Nello stesso tempo, esistono persone “votate” al cambiamento, lo ricercano assiduamente, manifestando la smania particolare di essere ogni giorno diversi, di avere partner diversi, di consumare voracemente ed in ugual misura, beni, servizi e rapporti interpersonali.

Paolo Crepet, nell’ambito dei possibili tratti di personalità esistenti, ne individua due che caratterizzano “all’estremo” gli individui in rapporto ai cambiamenti:

  1. chi ha bisogno di novità. “È una persona curiosa, famelica del nuovo.
    Accetta di corsa l’invito che proviene da un ambiente non conosciuto, si tratti di una festa, una vacanza od un lavoro.
    Nei posti o con le persone che invece conosce già, si stanca subito, tutto diventa noioso.
    Il suo è un atteggiamento nevrotico, perché non riesce a soffermarsi sulle cose, si sente spinta a cambiare incessantemente.
    Ha una buona stima di sé che però si esaurisce in fretta, per questo ha bisogna di ricaricare in continuazione le pile, di nuovi stimoli che la facciano sentire importante.
    È sempre disponibile, cambia senza problemi città o ambiente per un amore, cambia anche velocemente partner.
    Ma i suoi rapporti si esauriscono in fretta per noia o perché entra in rotta di collisione con le esigenze dell’altro”;
  1. chi ha paura del cambiamento. “Questa persona è l’opposto di quella precedente.
    Si sente a suo agio solo in ambienti conosciuti, dice di sì all’ennesima con i soliti amici piuttosto che accettare un invito a quella festa interessante ma dove non conosce nessuno.
    È diffidente, detesta la diversità e l’imprevisto, resta volentieri nella città in cui è nata, magari perché è attaccata a volte in modo morboso alla mamma e alla famiglia di origine.‘Preferisco andare con i piedi di piombo’ è il suo motto. Con l’amore tende ad essere prudente ma anche ad accontentarsi.
    Per questo ha poche storie che però vive fino in fondo.
    Il rischio che corre è di restare invischiata in situazioni dove la qualità del rapporto è bassa, di farsi bastare la vita”.

Qualcuno di voi si è riconosciuto in una delle due tipologie?

In ogni caso, ancora una volta, “la virtù sta nel mezzo”.

Sviluppare una personalità equilibrata, in grado di governare saggiamente i cambiamenti della vita, significa, da un lato, saper riconoscere le cosiddette “invarianze”, ossia tutto quello che non deve cambiare o che non potrà mai cambiare perché è “giusto” – nel senso di naturale – che non cambi.

Se non considerassimo gli aspetti invarianti della vita e/o del nostro essere, sarebbe come se non accettassimo la realtà della morte, del sorgere e del tramontare del sole oppure il fatto che il nostro carattere sia anche il risultato di inclinazioni naturali strutturali che, al pari ad esempio dell’altezza fisica, rimarranno quelle per tutta la vita.

Tanto per esemplificare, se io come adulto ho raggiunto un’altezza di 1,72 m e sono “strutturalmente” un estroverso, tanto la caratteristica fisica – l’altezza – tanto quella psicologica – l’estroversione – rimarranno per sempre quelle.

Dall’altro lato, invece, è opportuno saper riconoscere cosa è soggetto a cambiamento e governarlo in maniera attiva e costruttiva.

La seguente massima di Cartesio sintetizza il concetto in modo esemplare:

Cambiare in meglio le cose che possono essere cambiate. “Gestire saggiamente le cose che non possono essere cambiate. “Soprattutto comprendere in quale delle due situazioni ci si trova”.

Nella Psicologia del Cambiamento è utile distinguere il concetto di carattere da quello di personalità.

Il carattere è lo “zoccolo duro” – inteso come l’insieme invariante delle disposizioni e dei tratti naturali – della personalità di ogni individuo.

Il carattere si identifica quindi con l’indole di una persona e ne rappresenta la sua continuità psicologica in termini di “riconoscibilità”.

Probabilmente, l’espressione popolare “Il lupo perde il pelo ma non il vizio” fa riferimento proprio al fatto che una persona, anche a fronte di mutamenti esterni, comunque mantiene inalterata, o quasi, nel bene o nel male, la sua indole.

Cambiamento e personalita'

 

La personalità è l’insieme dinamico e fluido delle caratteristiche individuali sviluppate nel tempo, a partire dal carattere, attraverso l’interazione con le diverse esperienze di vita.

A differenza del carattere, la personalità può essere modificata o “modellata” intenzionalmente in base alla personale motivazione a sviluppare se stessi, secondo la prospettiva nietzschiana del “diventa quello che sei”.

La personalità è più soggetta alle influenze delle situazioni esterne e se il carattere che la sostanzia non è abbastanza forte da un punto di vista etico-morale, è probabile che la persona possa anche subire quello che lo Psicologo della Stanford University, Philip Zimbardo, definisce “l’effetto lucifero”, ovvero la trasformazione di una persona “buona” in una “cattiva”, innescata da fattori esterni negativi e/o stressanti.

Secondo Linda Scotti, “Il carattere è il risultato dell'incontro fra le richieste d'amore del bambino e le risposte ricevute dall'ambiente.

Nel corso degli anni, il carattere diventa una struttura rigida che ingabbia in schemi fissi emozioni, comportamenti e convinzioni, ostacolando l'evoluzione personale” 2 .

Quando affermiamo, ad esempio, che “Quella persona ha un brutto carattere”, molto probabilmente ci riferiamo ad un individuo che, trascinandosi nel tempo le sue frustrazioni infantili e credo anche adolescenziali, non ha sviluppato quella capacità di trasformare e superare stati emotivi negativi, necessaria ad assicurare l’equilibrio personale.

In altre parole, comportamenti come l’aggressività, la chiusura in se stessi, la maleducazione, l’irritabilità, la ritualità ossessiva di certe abitudini sono il risultato del fatto che l’individuo continua a nutrire la sua personalità di “emozioni scadute”, diventate ormai così rancide da far venire il voltastomaco alle persone che hanno la sfortuna di interagire con lui/lei.

Trascinarsi nel tempo pensieri negativi di rancore e risentimento è come bere il latte od uno yogurt conservati in frigo da qualche decina di anni!

L’obiettivo psicologico diventa quindi quello di pastorizzare e scremare la nostra personalità, facendola rimanere fresca, nutriente ed altamente digeribile.

Il motto delfico riveduto e ampliato ci aiuterà in questo processo:

Conosci te stesso significa:

  •  quali sono i tratti strutturali del mio carattere?
  • quali sono le predisposizioni naturali?
  • se mi dovesse succedere di vivere questo evento che non ho ancora
    vissuto, come reagirei?

Questa ultima tecnica psicologica del proiettarsi mentalmente in situazioni che non abbiamo ancora vissuto ma che ipoteticamente potremmo vivere, è molto utile per “anticipare” la conoscenza di altri aspetti di sé ed operare un’ eventuale “modifica” od un rafforzamento.

Ognuno di noi può dunque “lavorare” costruttivamente sulle proprie modalità di reazione prima ancora che l’evento si verifichi.

Questo non significa “aprire l’ombrello prima che inizi a piovere”, ma predisporre importanti risorse di consapevolezza da tenere pronte all’occorrenza.

Trasforma te stesso significa:

  • saper governare sentimenti ed emozioni in modo intelligente;
  • superare blocchi evolutivi;
  • neutralizzare le pericolose scorie emotive del rancore e del risentimento.

Governa te stesso significa:

  • ricordarsi che ognuno è responsabile dei propri stati emotivi e che ognuno governa la nave dei propri comportamenti nel mare magnum delle esperienze di vita.

“I guai nascono spesso da cose insignificanti, create da inclinazioni naturali sconosciute a noi stessi”.

Dal film La donna del ritratto di Fritz Lang 3 .

2 www.omunicobene.com

3 International Picture RKO, USA, 1944.

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