La speranza attiva

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La speranza attiva


Léon-Joseph Suenens (Ixelles, 16 luglio 1904 - Bruxelles, 6 maggio 1996) è stato un prelato cattolico belga, tra le più forti voci progressiste nella gerarchia della Chiesa contemporanea.

Desidero riportare un suo pensiero tanto suggestivo, quanto pratico, sul concetto di speranza: “La speranza non è un sogno, ma un modo per realizzare i sogni”.

Possiamo dunque distinguere tra una “speranza passiva” ed una “speranza attiva”.

La prima tipologia di speranza è caratterizzata da un’attesa passiva nei confronti dell’avverarsi del futuro, spesso espressa in frasi come:

  • restiamo a vedere che succede”;
  • “spero che in futuro le cose cambino”;
  • “spero che prima o poi la cosa si risolverà da sola”;
  • “spero un giorno di incontrare l’uomo/la donna della mia vita”; “
  • io, speriamo che me la cavo”.
La speranza attiva

Il secondo tipo di speranza, invece, costituisce un motore propulsivo verso la realizzazione del futuro.

È l’iniziativa che si trasforma in intraprendenza, in una visione progettuale in grado di trasformare la realtà attuale, frutto del passato, attraverso un’ azione consapevole ed efficace tesa a realizzare il futuro desiderato.

La speranza attiva è quella che sostiene piani e programmi concreti, ed instilla ottimismo nei cuori delle persone coinvolte.

Tuttavia, è opportuno abbinare al concetto di speranza attiva la conoscenza della Seconda legge del cambiamento:

Ogni cambiamento porta con sé guadagni e perdite.

Anche in ogni cambiamento desiderato, bisogna tenersi pronti a lasciare qualcosa di “vecchio” per accogliere e sviluppare il “nuovo”, augurandosi che i vantaggi siano superiori agli svantaggi.

In un certo senso, come il serpente cambia pelle tre o quattro volte l’anno, così anche l’uomo crescendo cambia pelle dal punto di vista psicologico ed emotivo.

Cambiando, nel senso di maturare evolvendo, l’essere umano si lascia alle spalle i vecchi involucri di alcune abitudini e modi di essere per indossare nuovi “abiti mentali”, più freschi e puliti.

L’acuta citazione di Nicholas de Chamfort ce lo ricorda: “L’uomo si presenta novizio ad ogni età della vita”.

A volte, lo spogliarsi di una vecchia abitudine avviene repentinamente come fu per S. Francesco e Siddharta che smisero le loro sontuose vesti per indossare un misero saio.

Nel loro caso, la ricchezza esteriore ha ceduto il passo a quella interiore.

“Improvvisamente, non sono l’uomo che ero solito essere”.

The Beatles, Yesterday, 1965

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