L’uomo piu' felice del secolo

Corso di formazione

Accedi online a tutti i materiali didattici dei corsi di formazione, ai videocorsi e/o partecipa ai corsi online.

L’uomo piu' felice del secolo

Esistono o sono esistite persone brave nel praticare l’arte del “Carpe Vitam”?

La risposta è sì, anche se non sono molte purtroppo.

Come sostiene Oscar Wilde, “Per essere felici bisognerebbe vivere.

Ma vivere è la cosa più rara al mondo.

La maggior parte delle persone esiste e nulla più”.

Il principe Charles Joseph de Ligne (Bruxelles, 23 maggio 1735 – Vienna, 13 dicembre 1814), di nobile famiglia belga, pare sia riuscito nell’impresa.

Uomo d’armi, scrittore, memorialista, commediografo e soprattutto grand viveur, è stato un personaggio di rilievo per la storia del Settecento – anche se sconosciuto ai più – e per certi aspetti – può esserlo anche per noi contemporanei.

L’uomo piu' felice del secolo

Entrato in giovane età nell’esercito austriaco, si distinse particolarmente negli episodi bellici avvenuti durante la Guerra dei Sette Anni.

Raggiunse rapidamente un grado elevato nell’esercito e divenne anche amico e consigliere dell’imperatore Giuseppe II.

Negli anni successivi continuò la carriera, sempre ai massimi livelli.

Nel 1787 si recò in Russia dove ricevette particolari riconoscimenti dall’imperatrice Caterina II che aveva accompagnato nel suo viaggio in Crimea.

Dopo la morte dell'imperatore si ritirò definitivamente a Vienna, dedicandosi ad amministrare le cospicue proprietà di famiglia.

Fu anche autore di numerose opere letterarie ed è soprattutto noto per i suoi Mélanges in 34 volumi.

In questa opera autobiografica, raccolse un’enorme quantità di notizie sui personaggi più noti del secolo, documentando gli incontri avuti con Voltaire, Rousseau, Caterina II di Russia, Federico il Grande, Luigi XV, Luigi XVI, Maria Antonietta, la Du Barry, Goethe, Casanova, Madame de Staël, Talleyrand e con altre figura di rilievo della storia politica, culturale e sociale del Settecento.

Cosa possiamo far nostro, “modellare” diremmo oggi, della personalità del principe belga?

Sicuramente la carica vitale e quel sentirsi sempre giovane che caratterizza in modo particolare gli spiriti attivi e creativi di ogni epoca.

“Dipende solo da me essere vecchio.

Ne ho ben di che... ma ho detto: non lo sono e mi è riuscito.

Mi dico anche: non voglio morire.

Non so se mi riuscirà”.

E poi il coraggio dimostrato sotto le armi, l’abilità nelle trattative, la piacevolezza nelle conversazioni, il senso dell’umorismo, la capacità di padroneggiare le passioni godendo del loro slancio senza rinunciarvi.

Scusandosi con il re di Polonia per un ritardo disse: “Sire, la colpa è di una delle vostre più belle suddite.

Il suo segreto verrà mantenuto, perché non riesco a ricordarmene il nome che è di cinque o sei sillabe diaboliche da pronunciare”.

La vivacità delle infinite battute che costellavano i suoi discorsi era il riflesso di una personalità totalmente immersa nella vita.

Goethe scrisse per lui il “Requiem per l’uomo più felice del secolo”.

20

+

anni di esperienza

50

+

formatori e consulenti aziendali senior

250

+

corsi in aula / online e team building a catalogo

500

+

aziende Clienti

15000

+

partecipanti