Corso Ascolto attivo

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Corso Ascolto attivo

Mantenere una buona attenzione significa “saper ascoltare” chi parla che è diverso da “sentire”. “Sentire” è semplicemente il fenomeno fisico delle onde sonore che arrivano alle nostre orecchie.

Uno dei principali errori è quello di pensare ad altro mentre ascoltiamo. Una delle cause del mancato asconto è la diversa velocità del nostro pensiero rispetto alla velocità del discorso. Per questo, se non poniamo coscientemente attenzione e sincero interesse alla persona che ci sta parlando, accade molto spesso che la nostra mente inizia a elaborare quello che sta ascoltando, formula congetture sulle finalità del messaggio e anticipa le risposte da dare e/o i commenti da fare. Ascoltare significa comprendere il messaggio.

L’empatia è la capacità di sentire quello che l’altro sente. Immedesimarsi è diverso da identificarsi. Empatica + argomentazione = empatia comunicativa.

Utilità dell’empatia in ambito commeriale, manageriale e nelle relazioni quotidiane con le persone. La tecnica per svilupparla: se io fossi al posto dell’altro, cosa proverei o penserei in questo momento?

Sentire è diverso da ascoltare. Ascoltare non è facile perché richiede impegno e concentrazione. Allenare la capacità di ascolto attento (concentrato) e ricettivo (partecipato). La tecnica della riformulazione ci aiuta a potenziare la nostra capacità di ascolto. Ricordiamoci di ascoltare per capire e non per anticipare mentalmente la risposta.

Esistono vari modi di ascoltare:

  • l’ascolto passivo. Le parole entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Sognare ad occhi aperti. Venire catturati e trascinati via da pensieri ed emozioni, che riguardano la propria vita personale e/o il lavoro. Essere perennemente distratti e catturati da elementi del contesto.
  • l’ascolto selettivo. Raccogliere solo ciò che interessa sulla base di un giudizio frettoloso perdendo opportunità che possono emergere dal dialogo in corso. Non essere interessati a ciò che non contribuisca ad avvalorare i nostri punti di vista e/o i nostri valori. Ascoltare e cogliere solo ciò che contribuisce ad avvalorare una nostra tesi sullo scopo del messaggio.
  • l’ascolto attivo. Ascoltare “con tutto il corpo”: decidere di prestare la massima attenzione e assumere una postura che favorisca l’ascolto. Accettare di avere tante cose nuove da imparare. Ascoltare il contenuto. Porre attenzione alla comunicazione non verbale. Ascoltare con “generosità”: sospendere i giudizi di valore e la naturale tendenza a classificare. Non saltare subito alle conclusioni. Accettare di guardare le cose da punti di vita differenti. Provare e manifestare curiosità. Ignorare distrazioni interne ed esterne. Fare domande se qualcosa non è chiaro o ci sono dubbi di aver capito bene. L’ascolto attivo è quello che ci aiuta a ottenere la massima profittabilità.

Ascoltare attivamente è veramente un’attività faticosa perché tra gli interlocutori esistono molte barriere interne (i pensieri che ci distolgono l’attenzione) e barriere esterne (l’ambiente, il contesto, le interruzioni).

La tecnica delle domande è uno strumento di comunicazione efficace. Esistono domande di relazione e domande che hanno un obiettivo “tecnico”.

Cinque tipologie di domande:

  • Domande chiuse neutre
  • Domande aperte neutre
  • Domande aperte convergenti
  • Domande chiuse convergenti
  • Domande di specificazione

Neutra sta per “obiettivo informazioni” e convergente per “focus punto chiave”.

Chi domanda guida la conversazione.

Obiettivi del corso:

  • riuscire ad ascoltare e non solo sentire quello che ci viene detto;
  • entrare in empatia e in sintonia con i propri interlocutori grazie all'ascolto attivo.

Programma del corso:

  • Apertura lavori e raccolta aspettative dei partecipanti al corso;
  • I principi fondamentali alla base dei processi della comunicazione interpersonale;
  • Ascoltare è diverso da sentire;
  • Le barriere interne ed esterne per un ascolto realmente efficace;
  • Le diverse tipologie di ascolto:
    • ascolto passivo;
    • ascolto selettivo;
    • ascolto attivo;
  • Autodiagnosi sull'ascolto;
  • Attenzione mentale, fisica e fisiologica all'interlocutore;
  • Gli atteggiamenti e i comportamenti spontanei per l'ascolto attivo;
  • Tecniche e metodi per sviluppare l'ascolto attivo: frasi/espressioni di collegamento, riformulazione e sincronizzazione;
  • Il Piano Personale di Miglioramento: costruire un piano d’azione concreto per lavorare sulle proprie aree di miglioramento individuate durante il corso di formazione:
    • cosa voglio continuare a fare?
    • Cosa voglio evitare?
    • Cosa voglio iniziare a fare?

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