Corso La motivazione: la chiave per il successo

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Corso La motivazione: la chiave per il successo

La condotta umana è guidata e dominata da un progetto o dallo sforzo di realizzare o di ottenere un certo risultato. Se non si perde di vista questo aspetto, la motivazione rappresenta la chiave con la quale comprendere il comportamento umano.

Tutto ciò che l’uomo fa, il suo comportamento è il risultato di uno sforzo diretto a perseguire un fine attraverso un insieme di azioni ben orientate e percepibili come un progetto (di vita). Conoscere il perché di questi sforzi, significa conoscere le ragioni del comportamento dell’uomo vale a dire risalire alla fonte, alla ragione. Noi comprendiamo il perché delle azioni quando ne conosciamo il motivo. Lo studio delle motivazioni dell’uomo è la ricerca dei motivi.

Il nostro linguaggio ricorre ad alcune parole, con concetti più o meno chiari, per spiegare il comportamento:

  • bisogni (imperiosi, stimolanti, futili, ...)
  • tendenze, inclinazioni, propensione a…..
    impulsi

Definizione di motivazione:

La motivazione non si può definire indipendentemente dal bisogno. Si possono qui citare le definizioni di D. Benusiglio e J. Nuttin:

Il bisogno è il motore delle azioni umane; esso crea la tensione che ci fa muovere. Si chiama motivazione una tensione che viene appagata dall’azione e che è così fonte di azione (D. Benusiglio)

Il bisogno ha come caratteristica essenziale di produrre una tensione che porta all’azione e che persiste fino al soddisfacimento dell’obiettivo.

Orientamento attivo, persistente e selettivo che caratterizza il comportamento, la motivazione è da un lato fonte di attività ma contemporaneamente direzione dell’attività (J. Nuttin, 1963)

In altri termini, l’attività creata da una motivazione ha come scopo quello di soddisfare un bisogno o meglio di risolvere uno stato interiore di tensione.

Il ruolo della motivazione:

All’origine di ogni comportamento, vi è un bisogno che genera disequilibrio, tensione, vale a dire una motivazione. Questa motivazione libera una certa energia che si mette in azione, che ci spinge ad agire per sopprimere o ridare l’insoddisfazione del bisogno e la tensione che ne deriva.

Ogni comportamento non è senza scopo: vi è sempre un fine che è indotto dalla tensione; non esiste senza un motivo: l’insoddisfazione del bisogno senza il quale non vi è motivazione possibile.

  • Motivazioni positive: un orientamento verso qualcosa.
  • Motivazioni negative: un orientamento che allontana da qualcosa.

Il fatto fondamentale si può descrivere nel modo seguente:

l’individuo e/o il suo organismo si caratterizzano per le reazioni preferenziali o selettive nei confronti degli oggetti o delle situazioni dell’ambiente. In presenza di un certo numero di oggetti; certi sono preferiti, altri rifiutati: nel caso della loro non presenza, alcuni sono reclamati, cercati, perseguiti, altri temuti.

A questo proposito si parla di valenza:

  • positiva = per ciò che attira
  • negativa = per ciò che respinge

Queste valenze sono assai variabili da persona a persona. I fattori sociali, caratteriali, culturali intervengono notevolmente nello sviluppo delle valenze. Ciò che attira l’uno non provoca alcun moto nei confronti dell’altro e può respingerne alcuni.

La motivazione come fonte di attività e di direzione:

Una situazione motivante presenta un aspetto oggettivo o soggettivo. Il lato soggettivo è uno stato dell’individuo chiamato bisogno, pulsione o desiderio. Il lato obiettivo è una cosa esterna all’individuo che può essere definita lo “stimolante” o il fine.

Quando le nature dei bisogni e degli stimoli sono tali che l’ottenimento dello stimolante soddisfa il bisogno (e lo sopprime), noi parleremo di motivazione (motivazione positiva). La fame, ad esempio, è un bisogno e il nutrimento lo stimolante. Il nutrimento, quando ottenuto, è tale da soddisfare il bisogno fame e lo sopprime.

Allo stesso modo, gli uomini lavorano se sono coscienti che quanto guadagnano può permettere loro di soddisfare certi bisogni. Ancora, i consumatori consumano un certo prodotto se sono coscienti che questo può soddisfare i loro bisogni.

Il comportamento motivato è un mezzo in vista di un fine e viene valutato in termini di raggiungimento di uno scopo. In effetti il comportamento ha un senso: esso è orientato, polarizzato, organizzato. Il comportamento degli uomini possiede una direzione: è la ricerca di qualche cosa.

Qualunque sia l’origine dei suoi bisogni, il comportamento dell’uomo potrà essere assimilato ad una scena di teatro che ha:

  • un prologo (ho fame)
  • una trama (io cerco)
  • uno sviluppo (io mangio).

Il bisogno si misura infine con lo sforzo che l’uomo è disposto a fornire per soddisfarlo.

Obiettivi del corso:

  • aumentare la capacità di comunicare per "con-vincere" e "con-vincersi";
  • aumentare la "respons-abilità" verso tutto quello che ci accade;
  • dedicarsi una giornata di riflessione per focalizzare i meccanismi che agevolano lo sviluppo personale e la motivazione.

Programma del corso:

  • Apertura lavori e raccolta aspettative dei partecipanti al corso;
  • Il nostro cervello, il servomeccanismo più sofisticato che esiste in natura.
  • La "comfort zone": vantaggi e rischi che influenzano la nostra motivazione.
  • "La mappa non è il territorio": siamo tutti unici, irripetibili, straordinari.
  • Il potere dell'inconscio: "il genio della lampada" capisce solo il linguaggio cibernetico.
  • Credenze utili e credenze limitanti per la nostra motivazione personale: i nostri limiti sono convinzioni mentali create per proteggerci.
  • I "tre cervelli": concettuale ( mammifero ), emotivo ( neomammifero ), istintivo ( rettile ).
  • I due emisferi cerebrali, sinistro ( logico, razionale, matematico ) e destro ( creativo, immaginativo, olistico ): come farli lavorare insieme.
  • I tre aspetti della comunicazione: verbale, paraverbale e non verbale.
  • L'importanza di creare "rapport" per metterci in sintonia con gli altri: "non esiste una seconda occasione per una buona prima impressione".
  • La "respons-abilità": quello che ci accade è il significato che gli diamo.
  • Lo sviluppo e la motivazione personale: diventiamo quello che pensiamo.
  • Il Piano Personale di Miglioramento: costruire un piano d’azione concreto per lavorare sulle proprie aree di miglioramento individuate durante il corso di formazione:
    • cosa voglio continuare a fare?
    • Cosa voglio evitare?
    • Cosa voglio iniziare a fare?

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