Il piano d'azione personale

Corso di formazione

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Articolo tratto dal libro:

Partecipare ad un corso di formazione aziendale



"Partecipare ad un corso di formazione: come prepararsi, partecipare e mettere in pratica quanto appreso", Gianluca Gambirasio; Claudio Scalco, E-book Olympos Group srl 2011.

Prezzo: €12.

 

 

 

Il piano d'azione personale

«Pianificate il vostro lavoro e lavorate secondo i vostri piani». Henry Fayol

La vera formazione inizia il giorno dopo il corso. La crescita personale non è rappresentata dal corso, ma da un percorso. Un viaggio che noi facciamo partendo da dove siamo per andare verso il raggiungimento degli obiettivi.

La rotta di questo viaggio è descritta e definita dal nostro piano di azione, o di miglioramento come qualcuno preferisce chiamarlo.

Il piano d'azione personale

Un piano di azione è efficace solamente se è scritto.

Parte dalla descrizione della situazione attuale rispetto all’obiettivo e termina con la data nella quale abbiamo deciso di raggiungerlo.
Quindi:

  • Individuiamo l’area nella quale vogliamo operare e decidiamo che tipo di miglioramento vogliamo raggiungere.
  • Definiamo la nostra posizione di partenza, dove siamo rispetto all’obiettivo che vogliamo raggiungere? Qualsiasi navigatore per prima cosa si collega con i satelliti per stabilire la posizione di partenza e poi, alla luce dei criteri di viaggio che avete selezionato, calcola il percorso e vi dice a che ora prevede che arriverete. Sapere con precisione il punto di partenza è indispensabile. Immaginate un amico che vi chiama e vi dice “che strada devo fare per arrivare a casa tua?” Qual è la prima cosa che gli chiederete?: “Dove ti trovi in questo momento?”
  • Scriviamo un obiettivo “ben formato” (come visto in precedenza: è formulato in modo positivo, è il risultato di una serie di azioni, è realistico e dipende da noi, è definito nel tempo e controllabile, è ecologico).
  • Scriviamo i “risultati” del nostro obiettivo. I risultati sono i vantaggi e i benefici che otterremo raggiungendo l’obiettivo. Fermi restando gli obiettivi, è importante che ci concentriamo sui risultati perché sono questi “la benzina” che alimenta il nostro motore interno della motivazione (motivi per entrare in azione ). Chiediamoci “perché” vogliamo raggiungere quell’obiettivo? Quali vantaggi, quali benefici mi porterà quell’obiettivo? Ripetendo l’esercizio di rilassamento che abbiamo visto all’inizio, dobbiamo immaginare di avere appena raggiunto il nostro obiettivo: quali vantaggi e quali benefici ci derivano? E questi vantaggi e benefici, quali stupende emozioni ci fanno provare? Quali sensazioni? Se vogliamo guadagnare 2000 Euro netti in più al mese, concentriamo la nostra immaginazione sui desideri che potremo realizzare. Per esempio: non potete permettervi di portare in crociera vostra moglie, il suo sogno da quando siete sposati; immaginatevi sul ponte della nave, felici, in mezzo a un mare azzurro, con la brezza profumata che vi accarezza la faccia e lei che vi guarda con occhi luccicanti e si stringe addosso a voi; immaginate di invitarla a cena e lasciatevi travolgere dalla sua felicità quando trova sotto il piatto i due biglietti per la crociera. Immedesimatevi al massimo in quella situazione e godetevi tutte quelle forti emozioni. Oppure abbiamo un capo che vi dice continuamente che non siete in grado di fare una certa cosa e questo vi fa soffrire moltissimo. Immaginatevi subito dopo aver raggiunto il vostro successo, immaginate vividamente di essere di fronte al vostro capo che si sta complimentando, immaginate anche le parole, immaginatelo con un’espressione tra l’incredulo e il compiaciuto che vi dice sorridendo: “Sa Rossi, pensavo che lei non fosse in grado, e sono felice di dovermi ricredere… complimenti, complimenti davvero!”. E poi immaginate vividamente di tornare a casa e di raccontarlo a vostra moglie, immaginate la sua espressione orgogliosa di voi, sentite dentro di voi quella deliziosa sensazione di vittoria.
  • Dividiamo l’obiettivo in tanti obiettivi più piccoli e a ogni obiettivo diamo una data di scadenza. Creiamo tanti punti di controllo che ci serviranno per capire se siamo sulla rotta giusta, nei tempi giusti o se dobbiamo intervenire con opportune correzioni. Ogni volta che effettuiamo un controllo ricordiamoci di complimentarci con noi stessi per i buoni risultati, questo è fondamentale per rinforzare la fiducia e l’autostima (spesso siamo dei maestri nel criticarci quanto siamo avari di “coccole” e nella vita le carezze sono necessarie come il buon cibo per godere di buona salute) e se qualcosa non è andato come avremmo voluto sentiamoci comunque orgogliosi per lo sforzo che stiamo compiendo ripetendoci quello che era solito dire Enzo Ferrari :  “Solo chi non lavora non sbaglia mai”.
  • Facciamo l’elenco delle risorse che abbiamo già disposizione. Cosa continueremo a fare.
  • Facciamo un elenco delle risorse di cui abbiamo bisogno. Cosa inizieremo a fare e cosa faremo meglio.
  • Scriviamo l’elenco degli ostacoli che incontreremo e iniziamo a pensare e a scrivere le possibili soluzioni.
  • Informiamo una o più persone che stimiamo sul nostro obiettivo in questo modo utilizziamo una delle sei leggi della persuasione di Robert Cialdini “impegno e coerenza” che recita: “le persone vogliono apparire coerenti con le cose che hanno mostrato e dichiarato”. Sentirci “sotto esame” aumenterà il nostro senso di responsabilità e la nostra determinazione.
  • Scriviamo una frase potenziante per noi (possiamo cercarla nel libro “1000 aforismi e citazioni” di Gianluca Gambirasio) che leggeremo ogni giorno, possibilmente al mattino appena svegli e tutte le volte che avvertiremo anche un piccolo scoraggiamento.

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