La Comicita' e l’Ironia

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La Comicita' e l’Ironia

L’elemento sorpresa, generativo di un’incongruità, costituisce l’essenza della comicità di uno stimolo o di una situazione, mentre l’ironia è l’espressione di un pensiero capace di cogliere una contraddizione, una sfumatura particolare o l’inatteso di un vissuto.

La comicità è più spontanea, l’ironia più intenzionale. In ogni caso, entrambe, per risultare efficaci, hanno bisogno del “consenso” e dell’ “accettazione” degli interlocutori in gioco altrimenti la comicità degenera nel ridicolo e l’ironia diventa sarcasmo.

A proposito di spontaneità, Manlio Cancogni, sostiene che “L’umorismo non può essere volontario e programmato. Le gag più comiche nascono sempre dal caso, o quando si ha l’aria di agire e parlare seriamente”.

La capacità di improvvisare definisce l’attore di alto livello. Improvvisazione significa anche capacità di interagire con il pubblico e, a volte, il coraggio sfrontato di provocarlo.

Totò, ad esempio, arricchì il suo stile recitativo in teatro con questa tecnica, denominata slittamento, ereditata dai grotteschi che lo precedettero, in particolare da Ettore Petrolini.

Proprio questa inusuale abitudine, impossibile da attuare nella recitazione cinematografica, di coinvolgere gli spettatori con battute e riferimenti estranei allo svolgimento della trama dello spettacolo – famosa ad esempio la frase, rivolta ad un presunto spettatore ritardatario: "Faccia pure con comodo, venga avanti, aspettavamo solo lei per cominciare" – differenzia infatti il grande Totò del teatro dal grande Totò del cinema.

Il leader ridens è un personaggio che sa certamente improvvisare ma con l’accorgimento di Mark Twain: “Mi ci vollero due settimane per preparare un discorso improvvisato”.

Un altro prezioso suggerimento viene da Pietro Garinei: “Vorrei abolire l’approssimazione.

Che non è improvvisazione, momento sopraffino dell’arte di un attore.

Oggi siamo ricchi di approssimazione.

Gli “improvvisatori” sono ben altra cosa: Totò, Walter Chiari, Fiorello. Ancora, vorrei non annoiarmi e non annoiare, tenere la noia lontana dal pubblico”.

Sviluppare una leadership efficace significa quindi tenere ben presente la differenza che passa tra capacità di improvvisare – espressione di una forte padronanza della situazione e conoscenza dei propri limiti e capacità – e l’approssimazione – caratteristica tipica dell’approccio nasometrico o dell’ “arte” di arrangiarsi.

Saper improvvisare in una riunione in cui si è creato un vuoto informativo e/o di contenuto oppure quando gli strumenti audiovisivi smettono di funzionare nel corso di una presentazione di fronte ad una platea numerosa o ad un cliente importante, è una preziosa capacità manageriale.

Alberto Sordi raccontò un giorno di essere stato avvicinato da un ragazzo che gli chiese: “Signor Sordi voglio fare il comico”. L’attore lo guardò attentamente ed esclamò: “Bravo, famme ride!”.

Di quel ragazzo non si seppe più nulla.

La capacità di improvvisare è strettamente legata al saper creare interattività con il proprio pubblico, virando anche di 180° rispetto alla rotta comunicativa seguita fino al momento dell’impasse.

In un recente spettacolo comico di Alessandro Bergonzoni, dal titolo: “Predisporsi al micidiale”, improvvisazione ed interattività con gli spettatori hanno caratterizzato in modo divertente ed originale la sua performance.

Come lo stesso coregista Riccardo Rodolfi ha evidenziato nelle note di presentazione, “Se si lasciano le certezze fuori della sala, <<Predisporsi al micidiale>> può essere anche un consiglio comportamentale da seguire per collaborare alla <<trance>> comica che inizia a svolgersi in palcoscenico, si dipana in platea e aggroviglia pubblico ed artista in un gomitolo di lana metafisica”.

Quante riunioni indette per assegnare budget, obiettivi e/o per definire standard di comportamento potrebbero prendere a prestito il titolo dello spettacolo di Bergonzoni!

La comicità esilarante trae alimento in modo significativo dalla creatività, intesa come la capacità di associare e ricombinare elementi già noti in forme e schemi sempre nuovi.

Se l’immaginazione è l’intelligenza che si diverte, l’umorismo ne è una delle manifestazioni più riuscite.

Il pensiero reticolare, attraverso il quale si sviluppano le associazioni creative, consente di utilizzare a fini umoristici sostanzialmente tutto quello che può capitare a tiro: persone, eventi, parole, linguaggi, idee, immagini, suoni, sapori.

Creatività, capacità analogiche, intuizione, capacità periscopica di osservazione del quotidiano sono alla base di una sana comicità e di una sottile ironia.

Esempi di battute manageriali

  • Il capo al collaboratore: “Se non mi porti la soluzione, allora fai parte del problema”
  • Il capo ai collaboratori: “La mia porta è sempre aperta, potete uscire quando volete”
  • Il top manager al manager di prima nomina: “Caro Rossi ricordati che se tutti ti vengono incontro, significa che sei nella carreggiata sbagliata”
  • Il direttore del personale durante una riunione sindacale: “Che ne direste, signori, se parlassimo solo in quattro per volta?”
  • Il direttore commerciale ai suoi venditori: “Ragazzi, fino ad ora abbiamo espresso un granello di sabbia in confronto alla spiaggia del nostro potenziale!”
  • Il coach al suo allievo: “Anche oggi hai messo in cascina una pagliuzza di esperienza”
  • Il direttore marketing al suo staff: “Pensare di sviluppare un mercato senza un business plan è come ritrovarsi a scalare una montagna con le ciabatte da mare.
La Comicita' e l’Ironia

Esempi di ludolinguistica

  • Uomo sotto dotato / Uomo dotato sotto
  • Donna buona / buona donna
  • Un giovane vecchio / Un vecchio giovane
  • “Olim horta cidesti fidem ignotam” – frase latina che significa: “Una volta abbandonata, lasciasti la sconosciuta fede” . Ora provate a leggerla in latino più velocemente possibile…

Esempi di definizioni creative:

Avvoltoio: Uccello avvolgibile.

Paparazzo: Missile del Vaticano.

Pappagallo: Animale devastatore di pollai.

Rebus: Pullman del sovrano.

Sanguinolento: Persona che ha una circolazione sanguigna molto lenta

Esempi di umorismo involontario, ovvero quando la realtà supera la fantasia:

  • “Calvo nasconde la cocaina in flaconi di shampoo. Gli agenti si insospettiscono”.
    (Notizia di cronaca su Repubblica del febbraio 2001)
  • “Macellaio 45enne vedovo buona posizione relazionerebbe scopo matrimonio con donna
    max 40enne anche grassa purché comprensiva e tenera”.
  • Necrologio: “Amore, riposa in pace fino a quando ti verrò a raggiungere”
  • “Vedova 60enne, sola, depressa, sofferente, povera, prossimo sfratto, cerca compagno per dividere giorni felici insieme”.
  • “La preghiamo di attendere, effettivamente c’è molto traffico.
    Abbiamo ragione di ritenere che il primo operatore libero risponderà”
    (Risponditore automatico di un call center, ascoltato nel febbraio 2006, n.d.A.)
  • Trasmissione televisiva “Mi manda Rai 3” del 17 febbraio 2006:
    Conduttore: “Dunque, Dott….. ci spieghi come è possibile che Clienti che non hanno mai richiesto quel servizio si vedano arrivare lo stesso il pacco a casa e l’addebito in bolletta”.
    Dott….(Un Dirigente di una grande azienda di telecomunicazioni) : “Si è trattato di un errore di sbaglio…”
    Conduttore: “Come ha detto, scusi, non ho capito…”
    Dott… “Si è trattato di un errore di sbaglio, cioè le nostre procedure di fatturazione informatica non possono sapere che il cliente…(mantenendo un convinto tono professionale, n.d.A)”

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