Rottura e distensione

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Rottura e distensione

La premessa:

“Una risata vi seppellirà”: questa frase, usata spesso come slogan rivoluzionario e come minaccia all’ordine costituito nasconde in realtà una sua logica ed una verità.

Abbiamo avuto modo di approfondire come il riso e la risata siano tipici segnali dell’uomo per comunicare uno stato di distensione e/o per testimoniare l’ avvenuto superamento di un pericolo, di una minaccia o di un particolare stato d’animo legato ad un problema.

Ora, immaginate un rapinatore che nell’atto intimidatorio “Mani in alto, questa è una rapina!” si trovi d’improvviso di fronte ad una fragorosa risata.

Questa reazione rappresenta uno piazzamento quasi traumatico rispetto alle aspettative emozionali da lui stesso create.

Il paradosso è chiaro: se il rapinatore dovesse sparare irritato allora il significato di una risata vi seppellirà sarebbe letterale e completamente a vostro discapito ma potrebbe anche accadere che il losco figuro si scoraggi e che impaurito dalla tranquilla reazione della vittima fugga via confuso o che, addirittura, si manifesti talmente indeciso sul da farsi che diventi lui stesso vittima di un tempestivo intervento che appunto lo seppellirà!

La conclusione

Che senso avrebbe, vi chiedo, trasportare tutto questo all’interno dei rapporti aziendali?

Rottura e distensione

 

Appunto, dico io…che senso avrebbe …quindi lasciamo stare…!!

Questa conclusione è un esempio di applicazione della tecnica umoristica definita “rottura e distensione”: rottura di uno schema “logico”, “serio” – in questo caso costituito dal ragionamento della “premessa” – e distensione emotiva – “la conclusione” umoristica – .

Tale tecnica, molto utilizzata ad esempio nel cabaret, prevede una conclusione paradossale rispetto ad un discorso logico avviato in precedenza.

L’applicazione può avere diverse finalità: acuire/ravvivare l’attenzione di un uditorio, creare un’ancora emotiva per l’apprendimento di un concetto o semplicemente lasciare un simpatico ricordo di se stessi in un evento.

Un altro esempio:

Un manager si reca sul palco di un meeting per ringraziare l’associazione di categoria, di cui è associato, dell’opportunità concessagli per un intervento su uno dei temi clou della giornata.

Provate ad immaginare se in questa situazione, alla conclusione dei seriosi “bla, bla bla” di rito, il manager pensasse di applicare la tecnica utilizzando, come conclusione paradossale, una battuta di Groucho Marx: “Decisamente, io non entrerei in nessuna associazione disposta ad accogliermi come membro!”.

La distensione è garantita ma occorre sempre ricordarsi che il bravo attore è uno che sente gli umori del suo pubblico, ne osserva le espressioni e decide di conseguenza se applicare o meno una determinata “tecnica”.

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